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Entra sempre più nel vivo il caso di Israel Folau, licenziato dall'Australia Rugby per i suoi commenti omofobi tramite i social. Negli ultimi giorni si è parlato del rischio che l'inizio del processo possa scontrarsi con l'inizio della Rugby World Cup, creando distrazioni nel pubblico australiano in vista della rassegna mondiale.

Attualmente sono iniziate le mediazioni tra i legali di Folau e i legali della Federugby australiana, al fine di trovare una soluzione ed evitare l'aula del tribunale. Il giocatore ha chiesto 10 milioni di dollari di risarcimento dalla AR in seguito al licenziamento per via dei commenti omofobi; Folau ha ritenuto la decisione ingiusta, dal momento che la Federugby australiana avrebbe violato il suo diritto alla libertà di pensiero e il suo credo religioso. Nel caso l'accordo non dovesse esserci si andrà in tribunale, con l'udienza prevista per il 4 febbraio, vale a dire dopo la RWC 2019. L'avvocato di Folau, Stuart Wood ha sostenuto di essere consapevole delle vicissitudini che stanno avvenendo alle spalle del giocatore, e ha voluto far ritardare il processo; Australia Rugby ha richiesto di spostare il caso presso il Tribunale Federale dell'Australia di Sydney.

Nel frattempo Israel Folau ha riattivato i suoi account social. Oltre 20,000 persone hanno donato 2.2 milioni di dollari ad una lobby cristiana per le spese legali del giocatore.

 

Foto Twitter @SARugbyChick