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Premesso che ci da terribilmente noia dover parlare di rugby politico piuttosto che di quello giocato sul campo, ci siamo consultati più di una volta chiedendoci se fosse il caso di parlare di una possibile rottura tra gli organismi governanti l'Olimpo del rugby europeo e, alla fine, stufi di comunicati e contro comunicati vogliamo solo dire che ci piacerebbe che il "nostro rugby" tornasse il "nostro gioco" e parafrasando la chiusa finale di un editoriale dell'autorevole Planet Rugby "perchè non la piantate di scassarci i cabasisi e ci date indietro il nostro gioco?"

Tutto il casino nasce dal momento che si è cercato di mediare un nuovo accordo per le future competizioni europee e la Premiership inglese, forte di un contratto televisivo da 152 milioni di sterline con BT, non si è neppure mai presentata a un incontro con la ERC (il comitato centrale per Heineken ed Amlin Cup). La LNR francese si è presto adeguata facendo fronte comune con gli inglesi in una battaglia per la ridistribuzione dei proventi economici generati dalle competizioni. Altro punto di dissenso è il criterio di selezione delle partecipanti, le leghe "ammutinate" chiedono alle partecipanti alla RaboDirect PRO12  una qualificazione per merito e non, come avviene ora, l'accesso garantito.

Dall'altra parte ERC ha sempre risposto che, pur disposta a una mediazione, nessuna lega nazionale poteva decidere in autonomia di creare un nuovo campionato. In tal senso si sono espresse anche la IRB che ha caldeggiato la nomina, regolarmente avvenuta, di un mediatore neutrale e la FFR che ha chiuso le porte a una possibile partecipazione dei club francesi a una competizione indipendente dalla ERC. La RFU sarebbe dello stesso avviso.

In mezzo tra i due fuochi stanno i giocatori che non vedono l'ora di calcare i campi di gioco più famosi di tutta Europa e vedono l'Heineken Cup come una sorta di Coppa del Mondo dei club europei, le parole che ha pronunciato Jonny Wilkinson. La stessa voglia che hanno dimostrato i capitani e gli allenatori francesi intervistati per il lancio della stagione 2013/14, uno per tutti Bernard Laporte che dice che la vittoria dell'Heineken ha dato a Toulon un nuovo status e non vede l'ora di difenderla!

Detto questo, la nostra opinione e la sensazione che proviene da chi ama veramente il rugby è che si stia tirando troppo la corda in nome del Dio denaro e che si dia sempre più importanza a tematiche e valori che potrebbero snaturare e infangare la reputazione dello sport che, terminata la battaglia del campo, è per antonomasia quello che unisce gente di cultura, colore e nazionalità diversa nel nome della palla ovale!

Nessuna moneta al mondo potrà mai convincere un rugbysta a mettere la faccia dove gli altri non metterebbero neppure i piedi, quindi mettetevi d'accordo in fretta e  lasciateci godere il nostro rugby con una bella birra in mano. Grazie!

 

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