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Da domani, sabato 27 giugno, in Veneto sarà possibile introdurre allenamenti con contatto fisico. Si tratta di una importante novità, un passo decisivo verso il ritorno del rugby giocato in Italia. L’iniziativa arriva proprio dal Veneto, la regione italiana dove il rugby è considerata quasi una religione.

 

Via libera agli sport di contatto, nessun limite di capienza sui mezzi di trasporto pubblici, riapertura di ippodromi e saune, permesse le processioni. Questi sono i contenuti della nuova ordinanza che il Governatore della regione Veneto Luca Zaia firmerà nelle prossime ore e che andrà in vigore dalla mezzanotte di oggi fino al 10 luglio 2020.

 

“E' una delle ordinanze più toste che abbiamo firmato, le linee guida sono state approvate dal Dipartimento prevenzione” dichiara Zaia dalla conferenza stampa.

“Lo sport di contatto e di squadra è autorizzato. Ci si disinfetta le mani, si va a giocare senza la febbre o tosse nel rispetto di tutti. Abbiamo messo un allegato all'ordinanza per delle linee guida: non c'è da andare col metro per giocare a rugby piuttosto che giocare a calcetto o a calcio”.

“Anche il rugby riparte come tutte le altre attività nel rispetto del prossimo, quindi se hai febbre o tosse stai a casa. Chi si allena o gioca con sintomi simil coronavirus è una persona che rischia di mettere a repentaglio la vita altrui, è una responsabilità penale” conclude Zaia.

 

Dopo l’introduzione del passaggio della palla ora - almeno in Veneto - sarà possibile anche placcare, fare ruck, maul e mischie, insomma si torna al vero contatto dopo quasi quattro mesi. Benetton Rugby, Rugby Rovigo e Petrarca Rugby sono le squadre venete che già in questi giorni si stanno allenando regolarmente, da domani per questi tre club sarà possibile ricominciare con gli allenamenti di contatto fisico.

 

 

Foto Daniel Cau