Conor O'Shea: Allenare l'attitudine mentale alla vittoria
A margine della conferenza stampa ufficiale Conor O'Shea ha risposto ad altre domande della stampa in merito alle sue strategie e alla situazione della Nazionale italiana e del rugby italiano.
Se negli anni '90 l'Italia è riuscita a vincere diverse partite con squadre di Tier 1 poi il divario si è riallargato "C'era lo stesso tipo di problema in Irlanda a quei tempi perchè alcune squadre irlandesi non erano abbastanza ben preparate fisicamente e lo stesso è accaduto in Italia (nel corso degli anni successivi). Dovremo lavorare moltissimo su quest'aspetto".
"A tenere i rapporti con la base del rugby italiano sarà nello specifico Stephen Aboud, io non avrei il tempo e forse il mio lavoro potrebbe non essere abbastanza buono come quello di Stephen. Sono certo che ci siano diversi buoni giocatori nei livelli inferiori, il nostro compito sarà quello di portarli all'alto livello".
"Tecnicamente i giocatori italiani sono pronti ma se non sono abbastanza allenati a livello fisico si arriverà a un momento nel quale inevitabilmente commetteranno degli errori. Giocando con passione e voglia sicuramente, nel rugby ultrafisico attuale, si può fare bene per 20 minuti, poi nei successivi venti si scende di qualità, inevitabilmente a fine match non si riuscirà più a rendere adeguatamente. L'ho sempre dichiarato, bisogna anche allenare l'attitudine mentale a vincere e trovare i giocatori che hanno sviluppato o hanno innatamente questa attitudine. Altrimenti si potranno sempre trovare delle scuse per le sconfitte".
"I migliori giocatori sono quelli che non accettano di essere dei secondi, quelli che pensano "Vincere, vincere, vincere". Non sarà con noi in tournee ma Sergio Parisse è l'esempio di giocatore che ama vincere, odia uscire dal campo sconfitto".
"Parlerò con tutti i giocatori durante il tour e anche dopo per conoscerli meglio. Non ho ancora parlato con tutti, avrò tempo per farlo e conoscerò meglio i giocatori nei prossimi mesi. Non parlerò molto con i tecnici da subito, perchè preferisco formare da solo le mie opinioni. Un pò di influenza l'ho avuta anche per quanto riguarda le scelte della Nazionale Emergenti".
"Nel raduno ci confronteremo con la squadra per decidere il capitano del tour e successivamente anche per quello della nazionale. Ho la mia idea su chi sarà il capitano, ma la dirò più avanti".
"Se troveremo buoni giocatori all'estero potremo anche tentare di portarli in Italia ma già nella Under 20 ho intravisto dei giovani che potranno crescere molto rapidamente. Jacques ha fatto, tra l'altro, un gran lavoro nel preparare per l'alto livello degli ottimi elementi.. Noi dovremo lavorare molto per fare crescere anche diversi altri giocatori e creare quella profondità di squadra della quale necessitiamo inevitabilmente. La parte eccitante del mio lavoro è anche e sopratutto lavorare per formare e portare ad altissimo livello i giocatori nuovi".
Foto Credit FIR
Le prime dichiarazioni di Conor O'Shea dalla Conferenza Stampa di presentazione