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Una nobile decaduta del rugby italiano comincia la risalita verso palcoscenici più consoni al suo blasone. Si tratta del Lafert San Donà di Piave, club dai colori sociali biancazzurri. Battendo per 29-5 il Trento ha vinto matematicamente con una giornata di anticipo il campionato di Serie B di rugby, conquistando la promozione in serie A. Per l'esattezza nella nuova Serie A2 regionale che la Fir ha disegnato per la prossima stagione (vedi link).

L'auto retrocessione

Il San Donà nella sua lunga storia, è stato fondato nel 1959, ha militato per 29 stagioni nel massimo campionato italiano, 30 se contiamo la stagione del Covid non portata a termine nel 2019/20. Proprio quell'anno la società decise di "auto retrocedere" rinunciando al diritto di disputare l'allora Top 12 e di ripartire dalla serie B, dove aveva la seconda squadra. Ora dopo solo quattro campionati la promozione

Quattro volte in semifinale scudetto

In quelle 30 stagioni nel massimo campionato, prima apparizione nel 1976/77, il San Donà ha raggiunto i migliori risultati con le quattro semifinali scudetto del 1990, 1992, 1993, 1996 fallendo di poco l'accesso alle finali. Erano gli anni in cui a San Donà giocavano un futuro campione del mondo con gli Springboks come l'apertura Joel Stransky e tanti altri campioni, stranieri e italiani. Nell'ultimo periodo tra i big, dal campionato 2011/12, il migliore risultato è stata la vittoria del Trofeo d'Eccellenza (sostitutivo della Coppa Italia) nel 2018/19, battendo in finale le Fiamme Oro 24-0, oltre che l'accesso ai play-off più volte sfiorato.

Il presidente Marusso premia Cornwel
Il presidente Marusso premia Cornwell

Le parole del presidente Marusso

Ad allenare il San Donà neo promosso c'è uno dei giocatori simbolo di questa piazza storica, Giancarlo Pivetta, ex tallonatore classe 1957, 53 presenze azzurre dal 1979 al 1993. Il presidente è Alberto Marusso, alla guida del club anche negli ultimi anni della massima serie, che rivendica con orgoglio la promozione conquistata con un progetto "made in San Donà". «Dei 42 giocatori utilizzati in campionato soltanto tre non sono di formazione sandonatese, ma vengono dalle zone limitrofe di Portogruaro, Ceggia e Oderzo» ha dichiarato in un articolo sul "Gazzettino" a firma di Giacomo Garbisa.

La forza del vivaio

Questa promozione "made in San Donà" è una riprova dell'ottimo vivaio del club, che oltre a Pivetta in passato ha prodotto azzurri come Sgorlon, Torresan e oggi vede giocatori come Vian, Steolo e altri militare in club di Serie A Elite. Inoltre con Sandro Trevisan, ex presidente del San Donà, esprime il presidente del Comitato regionale veneto della Federazione italiana. Bentornato in serie A2 San Donà, con l'augurio che la scalata continui.