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Abbiamo fatto 4 chiacchiere con Corrado Covi  Direttore Sportivo del Petrarca Padova. Corrado Covi, direttore sportivo della società bianconera da diverse stagioni, è stato colonna portante della mischia "terrore d'Italia" degli anni ottanta, la mischia della squadra petrarchina che dall'83 all'87 ha vinto tutto in Italia. Vanta inoltre diverse presenze con la nazionale maggiore Italiana. (fonte sito Petrarca Rugby)

 

Come è andato il mercato giocatori? Sei soddisfatto o sei in cerca di qualche aggiustamento?

“Concettualmente più che il mercato giocatori il Petrarca ha dovuto rinnovare e cambiare lo staff tecnico. Il cambio importante la società lo ha fatto in termini di staff tecnico. Andrea Moretti è passato in Federazione mentre Rocco Salvan è andato a fare il formatore dei tecnici coadiuvando Federico Fusetti, responsabile del settore giovanile cui serviva una figura di campo. Tengo a precisare che il Petrarca è stato molto contento del lavoro fatto sia da Moretti e Salvan. A loro era stata chiesta una cosa precisa che era quella di arrivare mediamente a un 70% di giocatori utilizzati provenienti dal vivaio. Questo sicuramente è andato un pò a discapito dei risultati, siamo molto contenti del progetto ma è anche ovvio che se dobbiamo analizzarlo dal punto di vista del risultato questo è stato un filo penalizzante, nel secondo anno non siamo andati nei playoff. La stagione passata siamo stati invece penalizzati dai troppi infortuni".

"Sono arrivati quindi Andrea Cavinato come capo allenatore, Augusto Allori per la mischia, confermato Alessandro Chillon come preparatore atletico affiancato da Paolo Negrini dal momento che è stata cambiata l'impostazione del lavoro. In realtà più che al mercato si è dovuto pensare alla struttura".

"Abbiamo prestato attenzione ai costi, un buon gruppo è composto da studenti universitari e abbiamo deciso che i ragazzi si allenino 1 volta al giorno".

Quanti cambiamenti hai fatto quindi?

“Abbiamo cambiato molto in prima linea, non perchè fossimo scontenti ma Zani ha deciso di andare a Mogliano, Garfagnoli e Leso all'estero, Furia e Delfino si sono rotti i legamento del ginocchio. In realtà è stato più un cambio forzato per sopperire all'assenza. Confermando il mediano di mischia si è partiti a fare altre scelte, si è deciso di portare a Padova un'apertura di provata esperienza come Mia Nikora per avere una migliore gestione tattica del gioco. Abbiamo scelto di riprendere giocatori che già conoscevamo come Romulo Acosta che può giocare in entrambe le posizioni, ma anche Travis Larsen che ha fatto un ottimo campionato con Piacenza. E' arrivato anche Jacopo Salvetti che si è svincolato da Calvisano e su cui Cavinato punta molto, abbiamo recuperato Tevraga dall'infortunio che lo ha tenuto fuori tutta la stagione passata. Conforti, Nostran, Zago, Favaro, Bettin che si cercherà di portare alla consacrazione definitiva. Il cambio è per un totale di 8 ragazzi su una rosa di 35, si è voluto continuare di comune accordo con Cavinato con un gruppo che aveva lavorato per 3 anni con i coach precedenti".

 

Quali sono le aspettative per la prossima stagione?

“Se ti dicessi che vogliamo fare meglio della passata nella quale siamo arrivati settimi sarebbe anche troppo facile. Riuscissimo arrivare ai playoff da subito sarebbe un ottimo risultato, la squadra potrebbe raggiungerlo. Non facciamo nessun proclama, preferiamo tenere un profilo basso ma conosciamo i nostri obiettivi".

 

Pensi che 10 squadre in Eccellenza siano troppe al giorno d’oggi?

“Si, ma il problema è come è strutturato il campionato non tanto sul numero di squadre. Dobbiamo stabilire quanto sia importante per il nostro movimento questo campionato che in maniera progressiva nel corso degli anni ha perso tantissimi investimenti ed è sceso di interesse. Il vero problema è quanto interessa questo campionato in Italia, perchè è l'unico vero serbatoio esistente per la Celtic. Purtroppo di giocatori che han fatto il campionato d'Eccellenza e sono pronti per giocare in Pro12 ne vedo veramente pochi. Bisogna capire l'interesse del campionato perchè ormai gli stadi sono mezzi vuoti e da Roma in giù il rugby d'alto livello è scomparso".

 

Nuovo allenatore dal nome e dal pedigree importante come Andrea Cavinato, cosa ti aspetti che dia al club?

“Andrea è stato scelto per le sue competenze, dovrebbe dare nuova continuità alla squadra e portare il suo grande bagaglio di esperienza. Scherzandoci anche sopra sappiamo che il passaggio a Padova dovrà servire anche a lui per limare degli eccessi del suo carattere e per rilanciarsi, per dimostrare il suo gran valore. Ha la piena fiducia della società,, siamo tutti motivati per far bene".

 

Il prossimo campionato di Eccellenza

 

Foto Elena Barbini

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