Italia: Franco Smith "costruiremo il nostro DNA su tre aspetti"
Durante la video conferenza ufficiale di presentazione del nuovo staff tecnico della Nazionale italiana di rugby c’è stato modo di ascoltare gli interventi dei diretti interessati. I protagonisti sono state le new entry dello staff, ovvero l’head coach Franco Smith, l’allenatore dei trequarti Alessandro Troncon, l’allenatore delle skills Corrado Pilat e infine una nuovissima figura, il mental coach Claudio Robazza.
Presente al meeting digitale anche il presidente Fir Alfredo Gavazzi che ha avuto modo di rispondere a delle critiche sollevate nei giorni scorsi riguardo le nomine quadriennali dei membri dello staff tecnico.
Franco Smith: “Doppio playmaker per la mia Italia? Non è la cosa più importante il numero sulla maglia. Ho bisogno di giocatori in grado di giocare a livello internazionale, questo è il primo obbiettivo”
Alfredo Gavazzi - Presidente Fir
“Abbiamo definito lo staff dell’Italia per il prossimo quadriennio, al di la della conferma di Franco Smith Capo allenatore abbiamo inserito Alessandro Troncon, Corrado Pilat e altre figure che siano di supporto a De Carli e Goosen. Riteniamo sia uno staff abbastanza completo. Abbiamo tenuto presente l’aspetto tecnico, professionale e economico definendo gli accordi. Sono fiducioso che otterranno buone prestazioni e sono fiducioso che faranno crescere il rugby italiano.”
Franco Smith - Head coach Italia
“Ringrazio il presidente e Franco Ascione per avermi dato fiducia. E’ stato importante confermare allenatori con esperienza che sono già stati alla Coppa del Mondo. Noi cercheremo di costruire il nostro DNA su tre aspetti: essere più imprevedibili nel nostro gioco, voglio atleti che lavorano tantissimo dentro e fuori dal campo con la capacità di guardarci in faccia pensando a vincere, la terza cosa è essere molto più fisici.”
Alessandro Troncon - Assistant coach dei trequarti
“Le passate esperienze mi hanno aiutato e maturato come uomo e come tecnico. Con la nazionale Under 20 ho avuto una esperienza indimenticabile ed essenziale per la mia crescita”.
Corrado Pilat - Tecnico delle skills
“Sono felicissimo di far parte di questo gruppo. Le skills sono parte fondamentale del rugby moderno, attraverso il miglioramento di questi gesti tecnici ne gioverà anche il gioco, il mio ruolo sarà questo”.
Gavazzi sulle nomine del consiglio federale in scadenza, le critiche dei giorni scorsi hanno puntato il dito sull’impegno pluriennale che andrà oltre alle prossime elezioni.
“Penso che questa sia gente che venendo da un livello abbastanza basso, mi riferisco alla Serie C, la Serie B o anche la Serie A, e non conoscendo gli aspetti internazionali molto probabilmente non si sono mail accorti che le nomine dello staff della nazionale vanno di quadriennio in quadriennio, da campionato del mondo a campionato del mondo. Per cui quando io sono diventato presidente era rimasto lo staff scelto da Dondi, di conseguenza io dopo la Coppa del Mondo ho pensato che fosse opportuno confermare lo staff. Non è una cosa che ho inventato io ma è una cosa che avviene in tutte le federazioni di alto livello. La critica penso che venga da una non conoscenza, io usando un aggettivo simpatico li definirei un pò “apprendisti”. La Federazione Italiana non ha fatto altro che confermare gli staff come già altre federazioni fanno. Mi sembra abbastanza normale tutto questo, normale all’interno di una progettualità che bisogna svolgere e portare avanti”.
Claudio Robazza - Mental Coach
“In questo momento la priorità è riprendere quella che è l’attività fisica reale, ritornare ad un certo livello di preparazione fisica e tecnica. Senza la parte fisica e tecnica è difficile impostare una parte di preparazione mentale. L’intervento che avevo iniziato a fare è stato in collaborazione con lo staff, io mi auguro di poter riprendere prima possibile non appena ci saranno i raduni. Da li vedremo su cosa si potrà lavorare e su cosa dare la priorità.”
“Ci saranno interventi a livello individuale e a livello di squadra. Un aspetto è il lavoro sull’incremento della prestazione individuale, su come ottimizzare la tecnica. L’altro aspetto è la coesione in campo e fuori del campo, leadership e comunicazione all’interno della squadre”.