Italia nel PRO14: le cifre dell’accordo
Dopo 10 anni in cui Fir ha pagato per partecipare al Guinness PRO14, Celtic Rugby Dac, la società che gestisce il torneo, ha aperto le porte all’Italia. L’accordo prevede l’ingresso della Federazione Italiana Rugby al pari delle federazioni di Irlanda, Galles e Scozia per un totale del 72% delle quote (24% a testa), il restante 28% è stato acquistato dal fondo di investimenti internazionali Cvc (lo stesso che offre miliardi alla Lega Calcio italiana di Serie A).
Le Federazioni membre quindi manterranno la maggioranza del 72% della Celtic Rugby Dac rispetto a CVC che ha sborsato secondo Il Gazzettino circa 140 milioni di euro dei quali una ventina toccheranno all’Italia. L’Italia con due squadre (Benetton e Zebre), incasserebbe la metà di Irlanda e Galles (che hanno 4 partecipanti). Sarebbe bello sapere quanto prenderà la Scozia, anch’essa con due (Glasgow Warriors e Edinburgh Rugby). Il Sudafrica non c’è nell’accordo, Cheetahs e Southern Kings per giocare nel terzo campioanto europeo pagano.
Le dichiarazioni ufficiali del presidente Fir Alfredo Gavazzi
CVC Capital Partners starebbe per entrare anche in Six Nations Rugby, l’Italia in questo caso guadagnerebbe una cifra molto più importante, maggiore a quella in arrivo dal PRO14 e che dovrebbe essere pari a quelle destinate a Inghilterra, Francia, Irlanda, Galles e Scozia.
Il commento espresso sulla questione da Marzio Innocenti, Presidente del Comitato Veneto e avversario di Alfredo Gavazzi alla Presidenza Federale.
"In questi giorni un tema importante per il nostro futuro come movimento è la chiusura del contratto con cui CVC acquista il 28% del Pro 14 e la conseguente importante quota in milioni di euro per la nostra Federazione.
Ancora da vedere quanti saranno una volta pagate le tasse, e ancora da verificare il nostro status di soci paritari visto che un socio paritario divide alla pari con gli altri, cosa che non sembra essere così in questo affare celtico.
Comunque arriveranno risorse importanti, e su questo aspetto dobbiamo fare un ragionamento. Anche quando entrammo nel Sei Nazioni arrivarono grandi risorse, poi aumentate bilancio dopo bilancio. Come sono state usate?
Eccola la domanda che dobbiamo farci. Sono state usate quasi esclusivamente per l'Alto Livello (Nazionale, Accademie, Aironi/Zebre e Benetton, più tanto apparato).
Qualche briciola per Eccellenza/Top12, e praticamente nulla per tutto il resto che costituisce quindi una base di cui a parole tutti si occupano e di cui in pratica tutti si disinteressano.
Quindi i soldi di CVC come verranno spesi? Una cosa è certa: se la decisione sarà presa dalle stesse persone e secondo una strategia in continuità con quelle precedenti, sarà molto difficile che la scelta possa prendere strade diverse dal passato.
Io ed il gruppo di persone impegnato con me in vista della prossima elezione siamo proiettati verso una visione completamente differente, che ha la sua stella polare nella crescita dei territori e dei club, convinti come siamo che questo investimento - da troppi anni poco meno che azzerato o ridotto ad elemosine - migliorerà alla lunga anche la competitività dell'Alto Livello, se guadagnandoci la fiducia ed i voti del movimento saremo chiamati a gestire la futura Federazione l'uso di queste risorse andrà esattamente in questo senso.
Alla fine del ragionamento è chiaro che mai come ora, con imminenti scelte strategiche fondamentali per il futuro e la stessa sopravvivenza del nostro sport, sia arrivato il momento di dare voce al movimento con libere elezioni quanto prima possibile, visto che dal 1 di Agosto può essere convocata l'assemblea generale elettiva.
Chiunque vincerà avrà cosi l'autorevolezza per prendere queste e altre decisioni cruciali per il futuro del rugby Italiano, forte di un mandato di fiducia pienamente e democraticamente espresso."