Lo sfogo del presidente del Rugby Rovigo Francesco Zambelli
"Come si può pretendere che una squadra rappresentativa di niente, le Zebre, sia finanziata a scapito di chi da quasi 90 anni fa questo sport?"
Duro sfogo, uno dei tanti a cui abbiamo assistito in questi anni, del Presidente della Rugby Rovigo Delta Francesco Zambelli. I Bersaglieri nati nel 1935 hanno fatto la storia del rugby italiano vincendo 13 scudetti e una Coppa Italia, mantenendo una squadra sempre al massimo livello, uno stadio, il “Mario Battaglini”, considerato un tempio del rugby italiano e una tifoseria unica nel suo genere capace di portare 1.600 spettatori nell’ultima giornata di campionato contro Colorno, quando ormai i giochi erano fatti..
Francesco Zambelli lamenta il metodo del sistema federale che centralizza molte risorse per le due Franchigie e concede poco ai club del massimo campionato. Il dito è puntato sulla franchigia federale delle Zebre Parma che in due anni è stata capace di vincere una sola partita chiudendo la stagione 2022/23 con i peggior bilancio di sempre in termine di risultati.
“L’impianto federale ha partorito un “mostro” a due teste. Quei due là sopra e sotto il nulla! A Benetton Treviso e Zebre in Urc tutto. A noi del Top 10 deve bastare la soddisfazione di mettere in luce qualche giocatore che quelli sopra vengono a prendersi. Come si può pretendere che una squadra rappresentativa di niente, le Zebre, sia finanziata a scapito di chi come noi da quasi 90 anni fa questo sport? Per quello che Treviso e Zebre vincono cosa cambia se invece di 5 milioni a testa dalla Fir ne ricevono 3 e il resto viene distribuito per alzare il livello? Di loro vittorie salutari, che tengono in piedi il rugby italiano, ne vedo poche. Con questo modello di sviluppo chissà quando Rovigo, Petrarca e altri convinceranno la Fir che il “mostro” può avere 4 teste. O una sola (stile Jaguares in Argentina, ndr) facendo crescere le squadre di Top 10” dichiara Zambelli dal Gazzettino di Rovigo.
Stadio Battaglini e impianti
“Adegueremo lo stadio “Battaglini” agli standard internazionali, per farci trovare pronti, con le strutture e i giocatori prodotti da noi, se nel frattempo qualcosa cambierà. E visto quanto sta succedendo anche all’estero (crisi del Galles, ndr) qualcosa cambierà. Tutto questo mantenendo una squadra competitiva in Top 10, con l’ambizione di vincere lo scudetto. L’impianto avrà una palestra da 500 mq adatta a ricevere gli ospiti; tribuna Est interamente coperta e antisismica; sintetico di uno dei campi minori; adeguamento della club house. Il “tempio” deve tornare un impianto d’avanguardia, come quando è nato 60 anni fa, riportando almeno il rugby internazionale a Rovigo, visto che non arriva l’alto livello”.
Peroni Top10. Al via le licenze, serviranno 1,3 milioni di euro di budget per partecipare, possibili deroghe per il primo anno.
“Il prossimo campionato sarà ancora a dieci squadre (dovrebbe deciderlo ufficialmente il consiglio federale di oggi, 29 aprile ndr). Erano state individuate tre caratteristiche per le “licenze” di iscrizione: budget da 1,3 milioni di euro, impianto sportivo adeguato, settore giovanile. Ma si procederà con deroghe. Così anche se hai 800.000 invece di 1,3 milioni va bene lo stesso. Le deroghe saranno tolte l’anno successivo e allora, forse, scenderemo al Top 8”.
Staff Tecnico. Elogiato il lavoro di Alessandro Lodi, giovane allenatore arrivato dal Rugby Badia.
“L’attenzione e la fiducia sull’allenatore Alessandro Lodi l’ho sempre avuta. E ho ricevuto tanti consensi sulle sue qualità. Si è dimostrato più bravo a motivare, e a far giocare, i ragazzi rispetto ad Allister Coetzee, a tirare fuori da loro il meglio. Lui e il suo staff, Giazzon e i due sudafricani, funzionano bene. È giusto che vadano avanti”.
Settore giovanile
“Non potendo fare l’alto livello, Rovigo i prossimi 4-5 anni avrà altri obiettivi: potenziare il settore giovanile coinvolgendo tutto il Polesine”.