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Franco Smith ha il peggior record nella storia dei commissari tecnici dell'Italrugby. Tredici partite e tredici sconfitte, compresi due cucchiai di legno consecutivi al Sei Nazioni (2020 e 2021). Lasciata l'Italia, e dopo due sole stagioni porta i Glasgow Warriors al più grande risultato della loro storia. Bissando il trionfo del 2015 e vincendo 21-16 in rimonta da 0-13 una finale contro i Vodacom Bulls, sua ex squadra da giocatore, favoriti dal pronostico e dal fatto di giocare in casa davanti ai 50.000 spettatori sudafricani. Dr. Jekyll e Mr. Hyde? Perché i suoi metodi con la Nazionale non hanno funzionato e con la franchigia scozzese sì?

Franco Smith - foto Fir

Differenza di livelli

Prima considerazione: i due livelli non sono comparabili. Un conto sono i test match fra nazionali di Tier 1 con una squadra come l'Italia, un altro un campionato come l'URC. Smith aveva dimostrato di essere un allenatore di ottimo livello per l'Urc anche in Italia, portando nel 2013 il Benetton Treviso per la prima volta al settimo posto (poi bissato da Crowley con i play-off 2019, con il torneo diviso in due conference, e da Bortolami nel 2024) quando la competizione di chiamava Pro 12, non accoglieva le squadre sudafricane, ma aveva le gallesi molto più forti e non i crisi come oggi. Un Benetton con molti meno big stranieri di oggi e una rosa molto più ristretta. Il suo predecessore di Smith a Glasgow, Gregor Townsend, dopo i successi con i Warriors ha dimostrato di essere all'altezza di guidare a buoni risultati anche una nazionale come la Scozia. Questo sarà il prossimo step che dovrà fare Smith. Il quale, con il successo in URC e il buon lavoro a Glasgow, si candida autorevolmente per la panchina proprio della Scozia quando nel 2027 finirà il ciclo di Townsend.

Il periodo del caos

Seconda considerazione: Smith è capitato in un periodo di caos nella nazionale italiana e delle Federazione italiana. Nel cuore dei sette anni di sconfitte consecutive del Sei Nazioni, con la squadra precipitata al 15° posto del ranking mondiale e il declino dell'era Gavazzi a livello federale. I suoi metodi rigidi, quasi integralisti, non lo hanno aiutato, causando malumori fra i giocatori e scarsa fiducia in lui nell'apparato tecnico federale dell'alto livello. Smith era venuto per fare l'assistente di Conor O'Shea, che ha abbandonato l'incarico a sorpresa al termine del Mondiale. Si è trovato a fare il commissario tecnico senza la possibilità di costruirsi un proprio staff, un programma completo di lavoro e delle relazioni per incidere nei risultati. Ha dovuto fronteggiare le conseguenze della pandemia di Covid, a causa della quale non ha avuto test estivi o autunnali per costruire un gruppo. Nelle sue 13 partite ha sfidato tre volte Francia, Scozia, Galles (non quello in crisi odierno), due volte Inghilterra e Irlanda. Questa situazione è stata affrontata immediatamente dal presidente federale Innocenti appena eletto, sostituendo con Crowley come ct. Smith ha fatto un anno da responsabile dell'alto livello, ma non era il suo ruolo. Lui è uomo di campo e alla prima occasione ha rescisso il contratto, con sollievo reciproco suo e della Fir, accettando l'offerta di Glasgow e iniziando nella stagione 2022/23 l'avventura che l'ha portato a vincere l'URC.