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Bocche cucite, anzi cucitissime alla fine del vertice tra Fir e Treviso, oggi a Calvisano, per definire i termini della partecipazione della squadra veneta al prossimo Pro12. Tuttavia è proprio la riservatezza dei protagonisti sull’andamento dell’incontro a far sospettare che tra i diversi interlocutori non tutto sia filato perfettamente liscio. E come avrebbe potuto, del resto, data la distanza che in questi anni ha separato le due parti? Bastano i quattro milioni messi sul tavolo dalla Fir per appianare visioni completamente diverse, sfociate alle ultime elezioni con l’attuale presidente federale e quello del Treviso candidati su fronti opposti, l’uno contro l’altro armato?

Pare che Gavazzi intenda voltare pagina e farlo per davvero e quindi abbia preteso facce nuove per cominciare, mentre da Treviso, con la giustificazione dell’”interim” , in attesa del passaggio a una nuova generazione di manager (Ezio Galon?) e dirigenti, sarebbe arrivata una “delegazione” molto in linea col passato. Su questo punto sarebbe  scaturito immediatamente il braccio di ferro, con il presidente federale a pretendere che la svolta sia reale, immediata e tangibile, altrimenti si finiranno  per riproporre in eterno gli equivoci del passato.

Il dato di fatto è che i diversi protagonisti della vicenda  non si fidano gli uni degli altri, troppe le fratture maturate in questi anni, troppe le ferite che ancora bruciano sotto i sorrisi di circostanza. La trattativa avviene pertanto con le pistole sotto il tavolo, giustificata esclusivamente dalla disponibilità della Fir di mettere a disposizione una cifra cui Benetton non ha voluto dire di no. Un’empasse  che i Dogi avrebbero sen’altro evitato. Vediamo come si andrà avanti.

 

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