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Nell'attesa dell'inizio del Torneo più bello del Mondo, per gli appassionati e i lettori di Rugbymeet piccole chicche dall'estratto dell'intervista integrale a Jacques Brunel pubblicata sul numero 78 di Allrugby

Sui risultati dell’autunno, piuttosto deludenti

“Non c’è una sola ragione: qualche infortunio, un senso di appagamento, ingiustificato perché non abbiamo vinto niente, il fatto che siamo pochi e le assenze si sentono di più che in altre squadre, un po’ meno cattiveria, volontà nei singoli. I leader sono stati al di sotto del loro rendimento. In squadra c’è gente che ha ottanta, novanta, cento caps. Devono essere loro a trascinare il gruppo. Non possiamo chiedere agli ultimi arrivati di dare l’esempio. Il dato di fondo è che gli ultimi mesi ci hanno lasciato un senso di insicurezza”.

 

Sulla difesa

“Ci sono stati molti errori individuali. Con l’Australia abbiamo preso delle mete incredibili! La difesa è una questione di organizzazione collettiva e determinazione individuale. Senza la giusta determinazione, la giusta aggressività, non c’è organizzazione che tenga.

 

Sui rapporti con le franchigie

“Sono buoni. Abbiamo messo in comune il lavoro atletico, Sanguin si sente regolarmente con i suoi colleghi di Zebre e Treviso, e i preparatori delle due squadre saranno con noi ai Mondiali. E’ un passo avanti importante”.

Si può fare di più?

“Certo, mi piacerebbe che lo stesso lavoro potesse essere fatto anche per alcuni aspetti tecnici, gioco al piede, attitudine al contatto, non solo per la preparazione fisica. Possiamo mettere in comune le idee sul gioco, sarebbe molto importante”.

 

Sulla sfida col Galles

“E’ una partita a carte scoperte. Sappiamo le loro qualità, la loro straordinaria potenza, ma sappiamo anche che ci impongono un tipo di sfida,  di forza, di combattimento, che per certi aspetti è quella che preferiamo, quella per la quale abbiamo più antidoti. Soffriamo di più i figiani, la loro imprevedibilità. O se vogliamo restare al Sei Nazioni, la Francia. Mi auguro che col Galles sapremo reggere il confronto. E so bene che si tratta forse della squadra più forte che c’è in Europa in questo momento”

 

Su Allan

“E’ un giovane interessante. L’apertura deve essere tecnicamente il più bravo di tutti, con i piedi e con le mani, deve avere carisma, essere il capo dei trequarti. Lui è un cantiere aperto, ma ha delle qualità e un tipo di maturità che ci fanno pensare che meriti un investimento. Lo vedo anche capace di astrarsi dalle pressioni. E’ una cosa importante”.

 

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Foto fotosportit.com

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