COVID-19, rugby e pugilato a elevato rischio contagio
Il CONI ha consegnato al Ministro dello Sport e le politiche giovanili, Vincenzo Spadafora, un dossier sulle attività sportive che presentano il maggior rischio di contagio.
Se gli sport individuali, come nuoto in acque aperte, tennis e vela, vengono categorizzati come a basso rischio, è stato fatto un discorso diverso per gli sport da combattimento e quelli di squadra. Il pugilato e il rugby sono quelli a più elevato rischio contagio (categoria 4 della scala usata, vale a dire il massimo), un gradino più sotto c'è il calcio (categoria 3).
Il rugby, assieme al pugilato, nella categoria degli sport più pericolosa dunque. Seguito da calcio e scherma a livello 3; pallanuoto e beach volley a livello 2; nuoto in corsia, ciclismo, tennis, golf, equitazione, pesca e vela al livello 1.
A partire da lunedì 4 maggio potrebbero ripartire gli allenamenti, ma soltanto per alcuni sport individuali e per determinati atleti. Sarà Palazzo Chigi a decidere.
Inoltre le Federazioni riceveranno tutte le linee guida in relazione alla pericolosità di ogni sport, e per pericolosità si intende le situazioni di contatto che possono provocare la trasmissione del virus.
Il calcio sperava di ripartire entro maggio, ma è evidente che non sarà così. Perchè, per gli sport di squadra, è stato proposto un tampone a 48 ore da ogni incontro per i giocatori, utilizzo di guanti e mascherine in panchina, distanziamento sociale e disinfezione degli impianti al termine di ogni match. Decisioni che potrebbero rendere una ripresa dei campionati affatto sostenibile.
Per il tennis le cose non saranno migliori: i giocatori dovranno indossare occhiali e guanti, utilizzare ciascuno le proprie palle e non sarà possibile raccogliere quelle dell'avversario. Non ci sarà la possibilità del gioco sotto rete in contemporanea, quindi niente volèe...