Morisi: il 6 nazioni in tribuna? me lo meritavo. ora voglio fare bene
Durban (Sudafrica) – Ultimo allenamento sul campo della Northwood High School di Durban, questa mattina, per l’Italrugby.
Dopo tre settimane passate quasi ininterrottamente nella capitale dello stato del Natal, Parisse e compagni voleranno domani a Johannesburg e sabato concluderanno il tour estivo e la stagione 2012/13 al Loftus Versveld di Pretoria affrontando la Scozia nella finalina di consolazione del quadrangolare sudafricano “Castle Lager Series”.
In una squadra che presenta molte novità – dieci – rispetto a quella sconfitta per 39-10 da Samoa sabato scorso a Nelspruit, i due babies sono il centro della Benetton Treviso Luca Morisi, classe 1991, al quarto caps di carriera ed il ventunenne trequarti alla delle Zebre, Leonardo Sarto, al debutto assoluto sulla scena internazionale: a lui, per la gara contro la Scozia, Brunel ha affidato la maglia numero quattordici.
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“Non me lo aspettavo – racconta Sarto, prodotto del vivaio del Petrarca Padova e dell’Accademi FIR, protagonista di una convincente prima stagione al debutto in RaboDirect PRO12 con le Zebre – ero sicuro che il CT mi avrebbe fatto entrare a partita in corso. Non posso che essere felice, anche se sono davvero molto emozionato. Ho parlato con Jacques, mi ha chiesto di seguire il movimento della squadra in attacco, di fare il mio lavoro in difesa. Spero di far bene, non saprei che altro dire se non ringraziare gli allenatori che, nel corso della stagione, mi hanno dato fiducia permettendomi di arrivare sino ad oggi”.
Meno emozionato dell’ex compagno di Nazionale U20, ma comunque ansioso di scendere in campo sabato contro gli scozzesi dopo aver fatto vedere buone cose contro il Sudafrica due settimane fa a Durban è Luca Morisi, ventiduenne centro milanese (con trascorsi all’apertura) in forza alla Benetton: “Il CT mi sta dando fiducia e questo per me è molto importante, specialmente dopo un 6 Nazioni visto interamente dalla tribuna. Per me è stato un momento difficile, avrei voluto giocare ma in tutta franchezza non lo avrei meritato, non ero al meglio della condizione, sapevo di dover lavorare. Adesso sto bene, giocare al fianco di un atleta esperto come Sgarbi, mio compagno a Treviso, da molta sicurezza. Sto bene e spero di esprimermi al meglio”.
“In Nazionale credo di non aver ancora giocato come vorrei. Mi piace giocare con palloni puliti, sfidare l’avversario nell’uno contro uno, ma per riuscirci devo ancora riuscire a partecipare pienamente al gioco della squadra. E’ sicuramente un mio obiettivo”.
“La Scozia – ha concluso il giovane centro dell’Italia – è un avversario ostico, che gioca con una difesa avanzante, aggressivo sui punti d’incontro. Dovremo tirare fuori la grinta che abbiamo, ma che è mancata con Samoa, e fare di tutto per imporci individualmente e collettivamente”.