Oh capitano! Mio capitano!
Federico, prima di tutto rassicuraci sulle tue condizioni: stai meglio?
Ormai è passato un mese dal mio infortunio, i giorni più duri sono stati i primi subito dopo l'esito dell'ecografia, che ha evidenziato una lesione al flessore abbastanza grave. Ma una volta iniziata la fisioterapia, me ne sono fatto una ragione. Sono tornato a lavorare in palestra, ancora un paio di settimane e tornerò a calpestare l'erba del campo da Rugby.
Dev'essere amaro, per te, abituato a scendere in campo come titolare, assistere alle partite dagli spalti senza poter dare un decisivo contributo...
Vedere la partita da spettatore è dura, hai ragione, ma anche se fisicamente sono sugli spalti, mentalmente sono in campo con i miei compagni di squadra. Le emozioni sono forti fuori dal campo, forse perchè quando si è in gioco si riesce a scaricare di più la tensione. Per ora sono tre le partite alle quali ho assistito fuori dal campo, due di queste sono state vittorie...cosa dici, mi dovrò preoccupare???
Credo proprio di no! Ma dimmi, capitan Bercio, quali sono a tuo parere le qualità principali per essere un buon capitano?
Le principali qualità di un buon capitano? Bella domanda...Sicuramente il capitano dev'essere un punto di riferimento per tutta la squadra, dare l'esempio in campo e fuori; inoltre deve avere un'ottima personalità durante il gioco. Non è una cosa facile, te lo assicuro.
Il tuo è un ruolo di fatica, di metodo, di battaglia: quali sono le differenze rispetto alla passata stagione? Quale fattore è aumentato di più, quello fisico o quello tattico?
Il mio ruolo negli ultimi anni, seconda linea, è un ruolo impegnativo in mischia chiusa e ancora di più nel gioco aperto; e considerato il fatto che non sono proprio una gazzella...Rispetto all'anno scorso il livello fisico è aumentato e le difese avversarie sono meno penetrabili rispetto a quelle che affrontavamo nelle categorie inferiori.
Quali abilità ritieni di dover affinare?
In questa categoria l'abilità che va migliorata di più è senza dubbio il posseso di palla. Quando si ha l'ovale in mano è come possedere un piccolo tesoro, col quale riusciamo a fare il nostro gioco, col quale riusciamo a fare le cose che ci hanno emozionato tantissimo l'anno scorso.
C'è un giocatore, italiano o straniero, al quale ti ispiri?
Un giocatore al quale mi ispiro in particolare non esiste, ma, se devo scegliere un nome, senza dubbio dico il capitano Sergio Parisse.
Un veritiero giudizio su questo inizio di stagione.
C'è poco da dire, i risultati parlano chiaro: il nostro rendimento è stato un po' altalenante e, dal momento che in questo campionato non puoi permetterti di sbagliare, abbiamo subito delle sconfitte.
Abbiamo acquisito la giusta mentalità?
La mentalità è sicuramente cambiata, alcune figuracce non degne di questa squadra, vedi Colorno ed Alghero, ci hanno dato una bella scossa.
Parlaci dei giovani: cos'hanno portato di prezioso nella nostra compagine per il campionato?
I giovani hanno portato un importante contributo, ed alcuni di loro sono davvero bravi, anche se non ancora tanto maturi, cosa alla quale porremo rimedio. Ricordiamo che tra di loro ci sono anche dei campioni italiani Under 20.
L'ultima partita ci ha regalato una bella vittoria: è l'inizio di un nuovo capitolo per noi?
Lo spero proprio e sono fiducioso. Dalla finestra della palestra vedo i ragazzi che si allenano con costanza ed impegno, pensando già alla partita con il Valpolicella.
Dacci un pronostico: riusciremo ad evitare i play-out?
Mi sbilancio e, augurandomi di non sbagliarmi, credo fermamente che prendendo fiducia nei nostri mezzi e credendo nei nostri compagni riusciremo ad evitare i play-out. Ma per conseguire il risultato c'è ancora molto lavoro da fare e soprattutto bisogna cominciare a macinare punti in classifica, classifica che al momento piange.
Grazie, Federico. Rimettiti in forma presto!