Serie A: L'Orlandini furioso
Caro Guido, anzi, Dottor Orlandini, prima di tutto i miei complimenti: 110 e lode, risultato ottimale!
Grazie, conseguire la laurea specialistica in chimica ha richiesto cinque anni di studio piuttosto duro, ma alla fine tutto è andato nel migliore dei modi, senza rinunciare a divertirmi con gli amici, tra fiumi di birra e viaggi "culturali", allenare i ragazzi dell'Under 12 e, ovviamente, giocare a Rugby.
A proposito: parlaci del tuo cursus honorum all'interno del nostro amato sport.
Ho iniziato all'età di otto anni, su consiglio di mio padre, ex giocatore. Poi il carisma del mio primo allenatore Roberto Manghi e il gruppo di amici che si è formato mi hanno aiutato in maniera determinante, fino ad arrivare a militare nella compagine Seniores. Ho sempre giocato nell'Amatori Parma, conquistando due semifinali nazionali in Under 17 e Under 20. Sono stato anche convocato tra le fila del Gr.A.N. Parma in occasione di alcuni incontri di Coppa Italia. Mi piace inoltre ricordare la mia presenza in nazionale Under 19 contro Francia e Scozia...Sono stato incluso nella lista dei giocatori prescelti per il mondiale Under 19, ma - ci crederesti? - il giorno prima di partire mi è venuta la varicella! (Quando si dice la sf...ortuna!!!) Diverso il discorso per quanto riguarda il Rugby sevens universitario: un terzo ed un quarto posto, ma quella è più che altro una compagine goliardica, il torneo rappresenta una mezza vacanza.
Parlaci della tua esperienza come allenatore.
Quattro anni fa sono stato contattato dal Basto (Pietro Bastoni n.d.a.) che mi ha chiesto di dare una mano ad allenare i ragazzi Under 12. Ho accettato e devo dire che l'emozione che si prova ad allenare è indescrivibile: i rapporti che si instaurano con loro, dentro e fuori dal campo, la loro voglia di imparare sempre cose nuove sono incredibili. Questo è un ruolo faticoso, di responsabilità, ma ogni torneo con loro è una grande festa che regala divertimento e soddisfazioni.
Il tuo ruolo di mediano d'apertura, regista e combattente, ti mette alla prova di più a livello tattico o fisico quest'anno?
Sicuramente la durezza degl'impatti è aumentata e in un ruolo come il mio si fatica, sia perchè ti ritrovi sempre nel mirino degli avversari più grossi, sia perchè bisogna gestire il gioco offensivo, senza dimenticare di placcare. Durante le scorse stagioni eravamo abituati a giocare sempre alla mano, riuscendo spesso ad avanzare con successo: in serie A, con difese più forti ed organizzate, ho dovuto imparare ad usare più spesso il gioco al piede, allenandomi molto.
L'inizio stagione è stato di qualità altalenante: ora la mentalità giusta sembra acquisita, no?
Probabilmente abbiamo cominciato in maniera un po' arrogante, pensando di continuare a conseguire il massimo risultato anche col minimo sforzo, com'è successo in alcuni casi l'anno scorso. Ma la musica è cambiata e abbiamo capito che bisogna dare il 110% sia in allenamento che in campo ogni Domenica. A proposito, vorrei ringraziare il nostro mental coach Giorgio, che ci ha aiutato a capire questo.
I nuovi giovani elementi sono stati un valido aiuto, vero?
Hanno sicuramente portato qualità dal punto di vista tecnico, ma non solo: infatti, in un gruppo rappresentato sostanzialmente dagli elementi della passata stagione, si sono magnificamente integrati. Speriamo che ci presentino anche qualche loro amica...
La partita contro lo Zhermack Badia rappresenta un punto di svolta ?
Penso proprio di sì...Le due partite vinte, contro Badia e Catania, si sono svolte entrambe sotto la pioggia.Siamo riusciti a prevalere con il cuore e la voglia di farcela... e per di più orfani del nostro capitano Bercelli. Adesso dobbiamo fare di Moletolo il nostro inespugnabile fortino e provare a conquistare punti su qualche campo importante.
In conclusione, Guido: resteremo in serie A?
Sicuramente ce la metteremo tutta ogni maledetta Domenica ed entreremo in campo sempre puntando alla vittoria. Poi aspettiamo il rientro di un giovane di grandi speranze, Rocco Didio, che farà sicuramente la differenza in questa categoria. La società, poi, ci ha promesso un acquisto a Gennaio, un numero 8 francese, Steve La Chance (Da quando non insegna più danza ad "Amici" con Maria De Filippi, si è dato al Rugby? n.d.a.). I presupposti per fare bene ci sono tutti, i numerosi tifosi che verranno a Moletolo si divertiranno, ne sono sicuro!
Ne sono sicuro anch'io...