Simone Favaro: “sono fiero e orgoglioso di quello che ho fatto”
La notizia di ieri ci ha lasciato quasi increduli, Simone Favaro, uno dei più forti e apprezzati rugbisti italiani dell’ultimo decennio ha deciso di smettere di giocare a rugby. Favaro appende gli scarpini al chiodo nonostante l’età (30 anni) gli permetta di giocare sicuramente ancora qualche stagione, soprattutto in Top 12, un campionato che ha vissuto solo quest’anno dopo aver calcato i palcoscenici internazionali del Pro 14 e del 6 Nazioni.
Simone Favaro, originario della provincia di Treviso, è stato uno dei primissimi giovani ad essere selezionato nella Accademia Federale. L’esordio in prima squadra avviene con i Bersaglieri a Rovigo nel 2008 all’età di vent’anni. Successivamente il terza linea lato aperto ha vestito le maglie di Rugby Parma, Aironi, Benetton Rugby e Glasgow Warriors prima di tornare in Italia con le Fiamme Oro.
Favaro è stato una terza linea flanker formidabile nel placcaggio, amato e apprezzato in Italia come all’estero dove, nella stagione 2015/2016, era stato eletto dai tifosi dei Glasgow Warriors (Scozia) miglior giocatore della squadra.
Con l’Italia Simone Favaro (1,80 m x 99 kg) ha raccolto 36 caps e segnato due mete. Il Man of the Match di Italia - Sudafrica, prima storica vittoria degli azzurri contro gli Springboks, è stato anche capitano degli Azzurri nel Novembre 2016 a Padova contro Tonga.
Quella di sabato contro il Petrarca, nell’ultimo turno di Top12, è stata la sua ultima partita. A confermarcelo è lui stesso. Ecco come ha risposto Simone Favaro alle domande di Rugbymeet.
Non cambierai idea? Simone Favaro appende definitivamente gli scarpini al chiodo?
“E’ giunta l’ora di smettere. Tutto non ha lo stesso sapore di prima, mi sono venute a mancare certe motivazioni… Ma è comunque una decisione che avevo preso da tempo.”
“A un certo livello di esperienza volevo sentirmi parte partecipe di un programma - continua Simone Favaro - non è stato così, abbiamo avuto visioni diverse e, al momento, non so dirti se rimarrò alle Fiamme Oro Rugby o nel mondo dello sport. Non credo il mio futuro sarà ancora qui.”
Quindi cosa pensi di fare dopo una carriera dedicata al rugby?
“Faccio parte dello Polizia di Stato. Condivido tanti valori del mondo della Polizia, devo ancora vedere in che tipo di mansione sarò inserito. Mi farò consigliare, inizierò e vedrò. Devo dire definitivamente basta al rugby.”
“In carriera ho conquistato tanto, ho raggiunto traguardi che andavano oltre le mie aspettative, sono fiero e orgoglioso di quello che ho fatto. Ringrazio le Fiamme Oro Rugby per la possibilità che mi hanno dato”.
Le Fiamme Oro questa stagione non sono riuscite a ripetere l’accesso alle semifinali, traguardo ottenuto nella scorsa stagione. Chi vincerà secondo te il Top 12?
“Io sono di Treviso ma il mio primo amore è Rovigo, la ho vissuto il mio esordio da professionista e porto tanti bei ricordi con la maglia dei Bersaglieri. So di essere di parte ma vedo Rovigo quest’anno una squadra strutturata molto bene e che gioca un bel rugby.”
Il programma delle semifinali di Top12
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Foto Elena Barbini