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Il candidato Andrea Duodo
Il candidato Andrea Duodo

Il rugby italiano andrà il 15 settembre alle elezioni per il rinnovo del presidente e del consiglio federale con 109 club aventi diritto di voto in meno rispetto alle elezioni Fir del 2021, che decretarono vincitore Marzio Innocenti e la sua lista. Chiunque vincerà quel giorno, Innocenti o uno dei candidati rivali Andrea Duodo e Massimo Giovanelli, avrà comunque perso il rugby italiano. Significa che 109 società o sono sparite, o non hanno fatto l'attività minima sufficiente. Una mazzata peggio del Covid. Da ascrivere, secondo l'opposizione, alla cattiva gestione Innocenti nel triennio, concentrata soprattutto sull'alto livello.

La lettera di Duodo

«Già dobbiamo evidenziare con dispiacere - scrive Duodo in un comunicato del 16 luglio, per conto delle liste Pronti al Cambiamento e Italia Rugby 2030 che rappresenta - quanto risulta confrontando la tabella voti allegata alla convocazione dell'Assemblea con quella delle elezioni 2021: oltre cento club (il 20% degli affiliati) hanno perso il diritto di voto che significa che non hanno fatto attività ufficiale in questi anni; i voti esprimibili sono un 30% in meno di quelli del 2021, ovvero c'è stata una diminuzione del 30% di squadre iscritte ai campionati. Sono numeri (non opinioni) che dimostrano le difficoltà dei club. Numeri che fanno riflettere; numeri che evidenziano il grande lavoro da fare per far ripartire il movimento: siamo pronti a questa sfida e siamo certi che nonostante l'irritualità di alcune scelte "poco istituzionali" nel decidere data e criteri del voto, le nostre idee siano più forti di meccanismi non trasparenti. E molto c'è da dire sulla situazione economica in cui è stata portata la Federazione negli ultimi tre anni. Ma ci sarà modo e tempo».

Ben 24.655 voti in meno

Un altro documento fatto circolare nell'ambito degli oppositori dà numeri più dettagliati. Sottolineando come il numero di voti complessivi si sia ridotto di quasi un terzo. Quindi per vincere le elezioni del 2024 servono molti meno che nel 2021. Chi ne beneficerà? «Contandole una per una - è scritto - risulta che Le società aventi diritto al voto sono 419 contro le 528. Rispetto all'assemblea del 2021 le società aventi diritto al voto sono diminuite di 109, quindi un calo del 20%. I voti invece sono 49.166 contro i 73.821 del 2021, quindi una diminuzione di 24.655 voti pari al 30%. Ciò significa che in questi tre anni abbiamo avuto una perdita del 20% di società aventi diritto al voto, quindi che svolgevano attività, e una diminuzione del 30% di squadre iscritte ai campionati».

Le società perse dal Sud

Infine il dato riportato dal sito Pianetarugby sulla progressiva desertificazione rugbistica del sud Italia. «Il gruppo delle regioni afferenti al Progetto Sud, contavano nel 2021 79 società, ora ne conta 58 con diritto di voto. Addirittura nel 2016 le società di questo gruppo erano 122: siamo lontanissimi dall'era pre-Covid. Nello specifico, rispetto al 2020, la Campania ha perso 4 società, la Sicilia 7, la Puglia 8, la Calabria 3, la Sardegna 1. Invariato il Molise mentre è sparita la Basilicata come le sue 3 società del 2020. Dunque 26 società in meno con diritto di voto, quindi reali, e 750mila euro spesi (così dice Innocenti) per il Progetto Sud».