Valorugby Emilia: Roberto Manghi “vogliamo arrivare tra le prime sei”
Progetti ambiziosi e un mercato ancora aperto. A Reggio nell’Emilia si respira voglia di protagonismo, che come ben riassume l’head coach e direttore tecnico Roberto Manghi si traduce in “arrivare tra le prime sei”. Nei loro cinque campionati disputati in Eccellenza (fra il 2011 e il 2014 e dal 2016 ad oggi) i diavoli reggiani hanno raggiunto al massimo il settimo posto. Con la nascita della nuova società denominata Valorugby Emilia, che ha ereditato la cinquantennale storia del club rossonero, si vuole assumere una nuova dimensione. Nei piani del nuovo presidente Enrico Grassi – titolare delle aziende Elettric80 e Bema, specializzate nel campo dell’automazione integrata – la società di Reggio punta a diventare il nuovo baricentro del rugby regionale, attraendo giovani talenti del territorio e studenti universitari, con l’obiettivo di arrivare a lottare per il titolo nel giro di tre anni.
“E’ un progetto ambizioso ma con i piedi pianti bene a terra perché siamo entrati in un gruppo importante, che alla passione per la palla ovale vuole unire una visione più avanzata. La nuova proprietà, che già era impegnata come sponsor del club, ha dato il là ad un’evoluzione della situazione societaria, con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per tutta l’Emilia e non solo per la città”.
In cosa si è tradotto finora il nuovo corso societario?
“Un esempio su tutti i contratti. Prima venivano fatti in modo quasi verbale. Adesso sono contratti ufficiali e con tutti i crismi che dovrebbero esserci in un massimo campionato italiano. Come dicevo siamo in evoluzione, si punta a fare bene sotto tutti i punti di vista, senza voler fare subito i salti mortali o il passo più lungo della gamba. Abbiamo puntato su stranieri forti, che siano da traino al gruppo. Tutti gli altri sono giocatori legati al territorio o che vengono a fare l’università qui. Punteremo molto su questo aspetto per diventare attrattivi, perché questi giovani studenti avranno la possibilità di fare stage in questo gruppo di aziende e costruirsi un domani già durante la loro carriera agonistica. D’altra parte le aziende hanno l’opportunità di prendere laureati abituati a lavorare in gruppo e secondo obiettivi condivisi”.
A che punto è la rosa del Valorugby Emilia?
“La rosa è quasi definita. Devono arrivare due giocatori neozelandesi che abbiamo scelto per rinforzare la linea dei trequarti, perché puntiamo a produrre un gioco più arioso dopo aver curato molto la conquista e il gioco degli avanti nella scorsa stagione. Annunceremo i nomi nei prossimi giorni. Per quanto riguarda i ruoli, forse l’unica carenza è in seconda linea, dove abbiamo Du Preez, Balsemin e due giovani del vivaio ma vedremo se sarà possibile nelle prossime settimane perfezionare un accordo con un giocatore italiano d’esperienza. In prima linea invece ci siamo rinforzati bene con un altro sudafricano, Du Plessis, e con un elemento esperto e di qualità come Muccignat. Anche in mediana avremo abbondanza di opzioni, perché oltre a Panunzi e Fontana è arrivato un altro giovane di valore come Fusco”.
Avete chiuso l’ultima stagione in crescendo e mettendo paura alle grandi. Ripartirete da quei meccanismi?
“E’ vero, il gioco l’abbiamo trovato nella seconda parte del campionato, dove siamo arrivati a giocarci alla pari tutte le partite. Nelle prime giornate invece ci siamo trovati un po’ in difficoltà, forse non abbiamo saputo reagire subito alle prime difficoltà. Poi ce la siamo giocata con tutti, nessuno escluso. Dobbiamo ripartire da lì. Il gioco, come anticipato, proveremo a renderlo più brioso e offensivo ma partendo sempre dalla sicurezza nelle fasi di conquista e dalle strutture già consolidate. Rispetto allo scorso anno avremo un preparatore fisico in più, mentre lo staff tecnico è confermato, con Carlo Festuccia, Luciano Rodriguez (giocatore allenatore, ndr) e Viliami Vaki come miei assistenti”.
Chi sono le favorite ai nastri di partenza e dove vi collocate?
“Petrarca, Calvisano e Fiamme Oro li reputo sicuramente superiori a noi. Con tutte le altre possiamo giocarcela, poi starà alla nostra capacità agonistica. Sarà comunque un anno di crescita per noi, in cui puntiamo a salire posizioni. Nei prossimi due anni potremo aggiustare ulteriormente il tiro, puntare più in alto. Per questo campionato ci teniamo essenzialmente ad essere nella prima metà della classifica. Abbiamo tante progettualità importanti sulla carta, dobbiamo tradurle in risultati. Finora al massimo siamo sempre arrivati settimi, su dieci squadre. Con dodici partecipanti l’obiettivo è entrare tra le prime sei”.
A proposito, è stato piuttosto critico sull’allargamento del campionato. Come sarà questo primo Top 12?
“Saranno le partite a dimostrare i fatti, se il livello salirà oppure il contrario. Resto con una perplessità. Sono dodici squadre che geograficamente si fermano a Roma, di cui sei in Veneto. Difficile così diventare coinvolgere tutta l’Italia. E poi vorrei un organo che gestisse un po’ più professionalmente questo campionato italiano. Ci sono rose e società che non sono sempre all’altezza, con un controllo gestionale migliore sicuramente si porterebbe ad un innalzamento del livello generale”.
La tanto auspicata Lega però al momento esiste solo nelle intenzioni dei club.
“Sedersi al tavolo non sempre è facile, trovare soluzioni dirette ancora meno. La Lega dovrebbe avere innanzitutto un’indipendenza economica, che per ora risulta impossibile. Avere in questo momento il sostegno della Fir è importante ma è chiaro che non può investire più di tanto. E i club non vogliono rischiare contraccolpi. Purtroppo è un momento delicato, ci sono anche società importanti che stanno morendo, vedi L’Aquila. Vuol dire che qualcosa non sta funzionando, in generale, nel movimento italiano. Se poi pensiamo che una città come Milano non può permettersi di disputare il Top 12, pur avendo una decina di società, ci sarebbero molte altre riflessioni da fare”.
Come concluderete il pre-campionato?
“Premetto che abbiamo iniziato prestissimo, il 2 luglio, con una rosa che si è completata via via. Dalla settimana prossima avremo tutti a disposizione, compresi i nuovi stranieri. Per quanto riguarda le amichevoli inizieremo in casa con il Petrarca, poi andremo al Badia al Trofeo Pedrini, che l’anno scorso abbiamo vinto, quindi chiuderemo con il Calvisano in trasferta. Abbiamo scelto tutti impegni di spessore per arrivare carichi all’esordio a Firenze con I Medicei”.
Foto Valorugby Emilia