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Foto Welsh Rugby
Foto Welsh Rugby

"Due vittorie nel prossimo Sei Nazioni per il Galles sarebbero pura fantasia. Una sarebbe un progresso rispetto all'anno scorso. Dove può conquistarla? Forse a Roma nel 2° turno, ma l'Italia è leggermente favorita, specie dopo aver vinto a Cardiff la scorsa stagione".

Problemi nascosti

Secondo Cucchiaio di Legno consecutivo (tutte sconfitte) in vista per il Galles? Dopo che nei 140 anni precedenti di torneo ne aveva subiti solo tre complessivamente (1990, 1995, 2003)? Sembra proprio di sì dai pronostici dei media anglosassoni, come dimostrano queste parole dell'Irish Times. A scriverle è l'opinionista  Gerry Thornely, nell'analisi che porta a una conclusione: "Ho sempre pensato che la prima era dorata di Warren Gatland coach abbia mascherato i problemi a livello regionale (di club e franchigie, ndr) del Galles, idem per la qualificazione ai quarti dell'ultima Coppa del mondo 2023".

Warren Gatland e il gruppo del Galles

I conti in tasca

"Il rugby gallese – continua Thornley – raccoglie quando la WRU (la federazione, ndr) e le regioni hanno seminato. Dopo anni di spese eccessive e prestiti ricevuti per salvare le regioni dopo la situazione pandemica, questa è la seconda stagione in cui i loro budget annuali sono stati tagliati praticamente da un giorno all'altro da 8 milioni di sterline (9,5 milioni di euro) a 4,5 milioni di sterline (5,3 milioni di euro)". Meno anche delle Zebre, le squadre più pover dell'URC sono le gallesi.

La fuga dei giocatori

"Alla luce del massiccio taglio di stipendi, ora ci sono più di 90 giocatori che militano all'estero e ci sono solo 11 di essi fra i 34 selezionati da Gatland per il Sei Nazioni – continua l'Irish Times -  Inoltre c'è la lunga lista di atleti ritirati, perlomeno dall'attività internazionale, rispetto a quella dei vincitori dell'ultimo Sei Nazioni nel 2021. Essi rappresentano la fine di una generazione: Halfpenny, North, Jonathan Davies, Wyn Jones, Biggar, Rys Webb, Garerth Davies, Owens, Francis, Lydyate, Rees Zammit".

Le altre importanti assenze

Addirittura anche rispetto al Mondiale 2023 "Gatland ha solo 15 giocatori di quella rosa, mentre l'Irlanda ad esempio ne ha 25. Altre assenze di spicco infatti sono quelle di Dyer, Llewellyn, Winnet, Plumtree, Lake, Elias, Beard, Carter, Griffin, Grady. Gatland ha quindi una rosa inesperta, con un'età media di 26 anni; 17 giocatori su 34 con sette caps o meno; un terzo uncapped, il pilone 24enne degli Ospreys Ben Warren, è stato aggiunto per fronteggiare l'assenza di Willgreef John che ha fallito il protocollo concussion dopo Sale-Bath domenica".

Conclusioni

Quella del Galles perciò non è una crisi di nazionale, ma di sistema, di intero movimento, federale. Per uscirne serviranno anni, se il Galles ne uscirà. Dopo 12 sconfitte consecutive, è destinato a prolungare il suo storico record negativo ed è il serio candidato al Cucchiaio di legno, il quinto in 142 anni. 

 

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