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Domani (fischio d'inizio alle 15,30) il Cus Genova Rugby giocherà una partita importantissima sulla strada che porta alla salvezza. Avversario il Firenze 1931, avversario tradizionalmente duro e difficile, ma che i biancorossi vogliono battere, puntando a far tornare il Carlini la tana dei propri successi.

Stefano Bordon, l'allenatore del Cus, è convinto: «Mancano ancora quattro partite alla fine, ma le prossime due, con Firenze e poi a Piaceza, sono fondamentali. L'obiettivo per domani è vincere, e ottenere anche il bonus offensivo, che ci porterebbe a + 7 proprio sul Firenze, e ci darebbe la carica per andare in casa del Piacenza e cercare di vincere anche lì. Quindi le prossime due partite per salvarci, le altre due per arrivare primi nel girone».

C'è stata, nell'ultimo turno, la prima vittoria in trasferta della stagione, contro il Cus Torino, poi una settimana di sosta, come ha visto la squadra? «Tranquilla, ho quasi tutti a disposizione, tranne Barry Fassouma e Josh Fissihai, che spero di recuperare la prossima settimana. Vedo tranquillità nei ragazzi, consapevolezza di poter fare bene. La partita col Perugia (sconfitta casalinga, ndr) ha messo un po' di paura ai ragazzi, e li ha portati a una concentrazione massima, ora abbiamo la tranquillità di non essere scarsi, anche se non siamo dei fenomeni. Come il Perugia quando è venuto qua, anche Firenze sarà disperato, perché sta facendo la gara su di noi, e sa che in caso di sconfitta avrebbe molte più difficoltà a salvarsi. Passiamo da momenti in cui abbiamo poca fiducia in noi stessi, ad altri in cui si respira l'esatto contrario: siamo una squadra giovane, e questo atteggiamento è tipico delle squadre giovani, con un cambiamento umorale molto forte. Quando vinci c'è entusiasmo, quando perdi, al contrario, non sai neanche analizzare la prestazione, e salvare il buono che è stato fatto».

La sensazione è che il Cus Genova non abbia del tutto la consapevolezza della propria forza: «No, i ragazzi sanno che sono bravi, solo che quando qualcosa si inceppa tendono a cercare la soluzione personale, dimenticando che le cose si fanno sempre di squadra. A parte qualche episodio non ci è mai mancata l'aggressività, ma dobbiamo crescere come esperienza, che dovrà diventare un nostro bagaglio, ed essere onesti con noi stessi, sapendo che un nostro punto di forza è il gioco corale, e che bisogna stare sempre sul pezzo, e cioè seguire il piano di gioco concordato, cosa che non sempre succede. Ma è solo questione di tempo, perché tutti i ragazzi hanno qualità, ci manca, forse, solo qualcosa dal punto di vista fisico».

Come si immagina la partita di domani? «Il Firenze giocherà al limite del fuorigioco, con tanta aggressività, perché rischia parecchio. All'andata hanno vinto così, anche se hanno preso quattro gialli, e noi ci siamo intimoriti. Spero che non si ripeta e e che noi saremo capaci di non rispondere alle provocazioni, e invece si risponda col gioco, che è la nostra forza, al contrario di tante squadre».

Giocare ogni pallone, rendere viva ogni situazione, correre come sanno fare i biancorossi, e far correre l'ovale: domani pomeriggio il Cus Genova Rugby dovrà dimostrare ancora una volta tutto il carattere che ha. E ne ha da vendere, proprio come il suo allenatore. E l'invito, ancora una volta, è per i tanti suoi sostenitori: domani tutti al Carlini a dare una mano a tutta la squadra.

Classifica Serie A Pool 1 Salvezza

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