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Abbiamo voluto fare il punto della situazione con alcuni dei tecnici di punta del campionato di Serie B, campionato sempre più ambizioso e professionale. Sono oramai lontani i tempi del rugby “birra e salsiccia” che per alcuni è ancora lo spirito di questo sport. Negli anni questa categoria ha subito grosse mutazioni soprattutto sotto il profilo economico e tecnico. Insomma la serie B non è più la massima espressione del rugby amatoriale del dopo lavoro, bensì l’anticamera del rugby “professionistico” con impegni e doveri da ATLETI.

Tre semplici domande informali, chiamiamole pure chiacchiere tra rugbysti più che una vera e propria intervista. Per questo motivo scriveremo in anticipo le domande e poi lasceremo scorrere le parole dei tecnici. In questo caso a parlare è Marco De Rossi, allenatore dell'Amatori Parma Rugby, formazione quinta in classifica del girone B.

Identikit Marco De Rossi, livornese di nascita e formazione rugbystica ha giocato in Top 10 per molti anni con il Gran Parma Rugby nel ruolo di centro/ala, da allenatore può vantare due titoli di Campione d’Italia con l’Amatori Parma U18 (2010/11) e U20 (2011/12), a livello internazionale è stato l’head coach dell’Italia Seven.

Domande:

Impressioni sul girone d’andata?

Cosa dobbiamo aspettarci dal girone di ritorno e chi arriverà ai playoff?

Cosa dobbiamo aspettarci da questa categoria sempre più ambiziosa e onerosa con impegni da veri ATLETI?

 

Le impressioni del Tecnico: Abbiamo avuto una partenza a rilento per via del gruppo nuovo compreso il sottoscritto, e per via della presenza di tanti ragazzi giovani, consideriamo che la nostra età media è di 23 anni. Trovare ruoli e schemi di gioco corretti non è stato semplice ma abbiamo comunque vinto tutte le partite in casa eccetto quella con il Pesaro primo in classifica. Vedendo le squadre che abbiamo incontrato fino a ora penso che nel girone di ritorno la squadra più attrezzata per arrivare ai playoff sia il Piacenza, mentre per il secondo posto se la giocheranno il Pesaro e il Noceto.

Sono arrivato da poco in serie B e sinceramente mi aspettavo un livello più basso, al contrario c'è una buona presenza di giocatori forse più datati ma con esperienze in categorie più alte come la serie A1 e A2 che stanno aiutano i ragazzi più giovani a crescere e migliorare. Penso che in questo momento i veri atleti non si trovano in serie B, per praticare ad un certo livello questo sport bisogna allenarsi di più e questo i ragazzi lo stanno iniziando a capire.

 

Foto Francesca Kekka Olivetti

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