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Sabato 11 dicembre Scarlets e Bristol si affronteranno per la prima giornata di questa edizione della Champions Cup. Nel caso in cui la partita non fosse disputata finirebbe persa a tavolino per la squadra che ha riscontrato positività in squadra. 

Dopo la disavventura sudafricana però i gallesi, come le Zebre, sono costretti ad affrontare una dura quarantena che non gli permetterà di essere al massimo della condizione, nella migliore delle ipotesi, per scendere in campo nel prossimo weekend. Il regolamento come già riportato in precedenza non sarebbe a favore delle squadre che hanno positività all’interno del gruppo, ma questo potrebbe essere un caso più unico che raro. 

Gli Scarlets a tal proposito hanno rilasciato una dichiarazione sul proprio sito: ”Il governo gallese ha preso la decisione di metterci in quarantena dopo che la squadra che si è recata in Sudafrica, ora deve superare il periodo di isolamento di 10 giorni in un hotel di quarantena fuori Belfast, stiamo esortando gli organizzatori del torneo europeo EPCR a riconsiderare la loro posizione su la riprogrammazione delle partite”:

“Se solo dovessimo scendere in campo contro Bristol avremmo la bellezza di quattro/cinque ruoli del tutto scoperti senza i giocatori che si trovano nell’Ulster adesso e molti di questi non giocano a rugby dal 22 ottobre. Qualcosa deve cambiare”. Continua Simon Muderack, presidente esecutivo della società gallese. 

In questo caso la franchigia di Llanelli è stata costretta ad andare in Sudafrica e di conseguenza a fare una quarantena forzata dalla nuova variante anche se i tamponi sono stati tutti negativi. È per questo che Muderack si è legato al dito fortemente questo fatto. A breve scopriremo se riuscirà a vincere questa battaglia. 

 

 

 

 

Foto Twitter Heart Welsh News

 

 

 

 

 

 

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