Quattro azzurri si ritirano da rugby giocato, il saluto del presidente
Lo scorso week end quattro Azzurri hanno deciso di chiudere la propria carriera agonistica. Si tratta di quattro elementi che ci hanno rappresentato ottimamente a livello internazionale, e che hanno collezionato complessivamente 169 caps.
Robert Barbieri (185 cm per 104 kg, 34 anni) nato in Canada, flanker di grande esperienza e colonna della mischia Azzurra. Suo fratello Mike ha giocato con la nazionale canadese. Nel corso della sua carriera è passato dal Rugby Parma al Benetton Treviso, poi una stagione ai Leicester Tigers (14 caps e due mete), infine il ritorno a Treviso. Con la nazionale ha totalizzato 41 caps e 3 mete, nonchè due Mondiali (2007 e 2011).
Luke McLean (190 cm per 95 kg, 31 anni) altro oriundo (nato a Townsville, in Australia) nella sua carriera è passato dai Perth Spirit, al Rugby Calvisano, prima di approdare al Benetton Treviso nel 2009. Nel 2014 passa ai Sale Sharks, dove non trova molto spazio. Torna a Treviso per due stagioni (2015-17) e adesso chiuderà la sua carriera in Premiership, con i London Irish. Per lui 89 caps e 74 punti con l'Italia, e due Rugby World Cup (2011 e 2015).
Alberto De Marchi (183 cm per 110 kg, 33 anni) pilone sandonatese, che resterà a Treviso come responsabile degli eventi. Con la nazionale Azzurra ha giocato 29 partite e una Rugby World Cup, quella del 2015. Durante la sua carriera si è diviso tra Rugby Parma, Aironi e Benetton Treviso, poi una stagione in Premiership con i Sale Sharks, dove approdò con il compagno di squadra di Treviso Luke McLean.
Tommaso Iannone (183 cm 83 kg, 28 anni) centro a Benetton, con cui ha giocato quest'ultima gloriosa stagione; il più giovane tra questi quattro, 10 caps e una meta per lui in Nazionale, senza però aver mai vestito l'Azzurro mondiale. Iannone ha chiuso la sua carriera dopo aver giocato per Crociati, Benetton Treviso e Zebre.
“Il rugby italiano non può che essere profondamente grato ad Alberto, Luke, Robert Tommaso per il loro contributo alla causa azzurra. Vestire la maglia della Nazionale è un privilegio ed una responsabilità che tutti loro hanno sempre ricoperto nel migliore dei modi, con dedizione e profondo desiderio di contribuire a rendere l’Italrugby sempre più competitiva sulla scena internazionale. A nome di tutti i rugbisti d’Italia auguro loro il meglio per le sfide che li attendono ora che si apprestano a lasciare il terreno di gioco” ha dichiarato il Presidente della FIR, Alfredo Gavazzi.
Foto Elena Barbini
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