Italia - Irlanda 10-48: le pagelle
Altra batosta, questa volta dolorosa. Il 10-48 con cui l'Irlanda ci ha schiacciato sabato all'Olimpico è una di quelle mazzate che rischiano di lasciare il segno su una Nazionale già sconfortata da 30 sconfitte consecutive nel Sei Nazioni.
Gli uomini di Franco Smith sono risultati perdenti in tutte le fasi del gioco, a partire da quelle statiche, e in difesa non si è visto quel fuoco sacro che in altre occasioni ci ha permesso di arginare le proverbiali ondate del XV del Trifoglio. Incapaci di rallentare il ritmo degli irlandesi, costretti ad un match di sacrificio fin dalle prime battute, Bigi e compagni sono apparsi immediatamente come la vittima sacrificale predestinata.
Non tutto è da buttare, se anche in una partita del genere gli Azzurri riescono a confezionare una marcatura da applausi come quella costruita da Garbisi e Meyer, nel recupero del primo tempo e con l'Irlanda sicuramente non ancora appagata. Eppure l'illusione è durata lo spazio di un intervallo, prima di far ripartire un film che ricordava tanti stanchi e scontati vecchi western con i ruoli preconfezionati, tra indiani – chiaramente cattivi e selvaggi - che in realtà sono bianchi pitturati e cowboys dagli attributi d'acciaio destinati a risolvere la situazione e salvare la bella del villaggio.
L'unica speranza – davvero l'ultima a morire, in questo caso – è di rialzare un po' la testa tra due settimane, quando all'Olimpico arriverà il Galles fresco vincitore della Triple Crown. Altrimenti, senza un moto d'orgoglio da parte dell'Italia, assisteremo all'ennesimo massacro di un torneo deprimente.
Le pagelle
Trulla. Match da incubo in difesa per il nostro giovane estremo, che sbaglia molto. Tenta di dare la scossa con qualche incursione delle sue ma proprio non è giornata. Voto 4,5
Sperandio. Bucato più volte, regolarmente assorbito o battuto sulla linea del vantaggio, finisce per essere uno dei punti deboli della nostra linea arretrata. Sostituito dopo l'intervallo. Voto 4
Brex. Anche per lui la partita con l'Irlanda segna un passo indietro, pur non sfigurando del tutto, almeno a contatto dove si conferma giocatore non puntualissimo ma solido. Voto 5
Canna. Dall'errore al placcaggio sulla prima meta a tante imprecisioni che ne pregiudicano la prestazione. Indiscutibile per classe e visione di gioco, viene martellato dai portatori di palla in maglia verde. Voto 4,5
Ioane. Corresponsabile con Canna sulla marcatura iniziale di Ringrose, a conti fatti riesce a limitare gli errori nel proseguo del match sfigurando meno dei suo compagni di reparto. Voto 5
Garbisi. Illumina la scena con quella penetrazione e l'off load per Meyer che ci permette di rifiatare prima del riposo. Un fiore nel deserto, certamente, ma tanto basta per elevarlo sopra la media e valergli la sufficienza. Voto 6
Braley. Non riesce a dare fluidità alla nostra manovra e patisce enormemente la pressione dei cacciatori di taglie della terza linea irlandese. Voto 4,5
Lamaro. Ci mette come al solito qualità e attributi in ogni occasione, riuscendo per alcuni tratti di gara a reggere il confronto con avversari di maggior peso specifico. Una prova generosa, anche se non del tutto positiva. Voto 5,5
Meyer. Lavora tanto e raccoglie i frutti di questo impegno, costante per tutto il primo tempo, guadagnandosi la meta a sportellate, in perfetto sostegno su Garbisi. Alla lunga cala di rendimento ma merita ugualmente la sufficienza. Voto 6
Negri. Il più in ombra e in difficoltà delle terze linee azzurre, rispetto alla gara incisiva fornita con l'Inghilterra non risulta mai dominante e si fa pescare in fallo un paio di volte. Voto 4,5
Sisi. Partita nettamente negativa, con errori gravi al placcaggio e la sensazione che spesso si trovi in ritardo rispetto al movimento degli avversari. In touche sgomita senza risultati. Voto 4
Lazzaroni. Più consistente a contatto rispetto al collega di seconda linea, è tra i più “positivi” del pacchetto di mischia azzurro, messo sotto dagli avanti del Trifoglio fin dalle prime battute. Voto 5
Riccioni. Subisce in spinta e a contatto non è sempre efficace, con qualche placcaggio lisciato anche sul suo conto. Voto 4,5
Bigi. Prova caparbia ma ancora una volta insufficiente per il capitano dell'Italia, che si trova sulle spalle tutto il peso di un divario tecnico e in qualche caso fisico notevole. In mischia è pura sofferenza, qualcosa di meglio in rimessa laterale. Voto 5
Lovotti. Messo sotto in spinta dal micidiale Furlong, prova a mettersi in mostra a contatto e sui punti d'incontro. Non riesce tuttavia a ripetere quanto di buono esibito con gli inglesi. Voto 4,5
Bellini. Sistema parzialmente le cose sulla fascia destra al posto di Sperandio, anche se ha poche carte da giocare per mettersi in mostra. Voto 5
Traore. Rimane in campo 25 minuti, in cui non lascia il segno, prima di uscire per infortunio. Purtroppo si tratta di una frattura al radio, che potrebbe richiedere l'intervento chirurgico. Un peccato per lui e anche per l'Italia che perde un pilone dalle grandi potenzialità. Voto 5
Zilocchi. Prova a cambiare le cose sul lato destro della mischia ma suo malgrado si ritrova altrettanto in difficoltà di Riccioni, finendo per prendere il giallo. Voto 4,5
Cannone. Entra per Lazzaroni, cercando di essere elemento d'impatto. Purtroppo la foga e l'andazzo generale gli impediscono di incidere come vorrebbe. Voto 5
Mori, Lucchesi, Mbandà e Palazzani: SV
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