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Qualcosa non deve funzionare sulla linea “rossa” che collega il Treviso alla Fir. Ammesso che quella linea esista e che gli interlocutori, ai due capi opposti, intendano utilizzarla per comunicare. Dei cinque stranieri ingaggiati dalla Benetton nessuno, sulla carta, è del livello sperato, nessuno cioè è un “profilo” di qualità superiore.

Per rimanere ai giardini di casa nostra non c’è un Leonard, che è arrivato col pedigree da All Black e nemmeno un giovane di talento su cui  investire per il futuro.  Siamo fermi alle caratteristiche degli ultimi anni, una sfilza di nomi da far impallidire Carneade. E questo nonostante dalla prossima stagione Treviso disponga di un contributo Fir decisamente superiore al passato. Si incassa di più e si spende meno, è questa la ratio dell’accordo?

Si cerca di far passare Sam Christie e Joe Carlisle come due numeri 10 potenzialmente “eleggibili” per la Nazionale, il primo lo diventerà, se mai ciò accadrà, a trent’anni, il secondo quando ne avrà compiuti trentuno. Se questi sono i frutti della collaborazione tra federazione e franchigia, qualcosa ancora ci sfugge. In questo gioco qualcuno fa finta di non capire, oppure qualcun altro non dice la verità. I risultati, per il momento sono sotto gli occhi di tutti, sia in Pro 12 che in Nazionale.

 

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