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Torna a parlare il CT dell’Italia Conor O’Shea per la seconda volta dopo la sconfitta contro gli All Blacks. L’allenatore irlandese ora può analizzare il 10-68 dell’Olimpico a mente fredda: “dopo aver rivisto la partita tante volte posso dire che abbiamo messo i primi mattoni della nostra identità, iniziato a costruire la squadra che vogliamo essere”.

O’Shea mantiene la sua positività guardando ciò che andato bene e analizzando le  cose che sono mancate contro i campioni del mondo neozelandesi.
Intanto sabato 19 allo stadio Franchi di Firenze ci attende la sfida a Sud Africa, questa la formazione titolare che scenderà in campo nel secondo test match di novembre.
Di seguito, dal comunicato FIR, l’intervista al CT azzurro Conor O’Shea:

“La squadra che ha giocato contro gli All Blacks meritava un'altra opportunità. Giocare è l'unico modo per fare esperienza, e credo che tra qualche anno, riguardando la partita di sabato scorso, sarà possibile vedere come vi siano state da parte nostra molte buone cose. Gli errori ci sono stati, ma non sono difficili da correggere e contro una squadra fortissima come la Nuova Zelanda li abbiamo pagati molto, molto cari. Ma la struttura difensiva è stata molto buona, ed il ritmo di gioco alto”.

Il CT irlandese dell'Italia, fedele alla propria filosofia, vede il bicchiere mezzo pieno. Siamo tutti persone competitive, non piace a nessuno prendere 68 punti, ma l'intensità del gioco è stata quella che volevo per tutti i trentanove minuti di gioco effettivo. Non sono un fissato dei dati GPS, ma il work rate è stato costante per tutta la partita”.

“So che può suonare strano, dopo un risultato come quello di sabato, ma contro gli All Blacks abbiamo posto fondamenta importanti del lavoro che intendiamo sviluppare. Ci sono ragazzi con un futuro davanti, in questa squadra, e stiamo lavorando per costruire questo nostro futuro. Senza dimenticare, ovviamente, i risultati che vogliamo ottenere nel breve termine”.

Non voglio essere frainteso, sono e siamo molto delusi del risultato contro gli All Blacks, ma la squadra è rimasta fedele al piano di gioco sino alla fine e non ha mai abbassato la testa. Penso agli ultimi minuti, in quattordici con Lovotti a terra: sarebbe stato facile lasciar segnare un'altra meta, invece la squadra è tornata tutta in difesa per non concedere altri punti. Giocare, allenarsi ed imparare: continuiamo a farlo, e diventeremo una squadra migliore. Questo spirito, questa volontà, il pubblico l'ha capito già da sabato sostenendo la squadra sino alla fine: è stato incredibile, e molto importante per noi”.

 

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