Rugby e crescita: il modello Valsugana Rugby
Ha fatto clamore, ma non ha certo stupito gli addetti ai lavori, il tris di vittorie che le formazioni Minirugby del Valsugana hanno ottenuto nell’ultimo Torneo (già Topolino) di Treviso. Il clamore è del tutto meritato, essendo il dato assolutamente eccezionale. Treviso e la Benettoniana Ghirada, in maggio, da anni, sono il punto d’incontro di una fetta molto importante del movimento di base. Non assegna l’equivalente di un titolo nazionale ma, nella sostanza, mette a confronto il meglio che il nostro paese esprime in tema di (futuri) rugbisti fino ai 14 anni.
Di sorpresa, insistiamo, sarebbe però improprio parlare. La società Valsugana Rugby persegue, da tempo, obiettivi legati alla formazione e alla “costruzione” del giocatore di alto livello. Dispone di una struttura dirigenziale e tecnica (Polla Roux Director of Rugby) di assoluta eccellenza, disegnata secondo modelli aziendali e capace di muoversi per obiettivi programmati secondo road maps progettate in ragione dei traguardi da raggiungere. Valsugana svolge la propria attività presso un centro sportivo (di proprietà comunale) dotato di campi da allenamento, palestre, uffici e spogliatoi. Oltre alla tradizionale e capiente Club house, vero cuore pulsante dei momenti di aggregazione del club.
La stagione che sta per finire, successi Mini a parte, ha visto la formazione femminile, campione d’Italia in carica, allenata dall’ex capitano del Petrarca (scudetto 2011) Nicola Bezzati, accedere alla semifinale (incontrerà Monza) e la formazione maschile che disputa il campionato di serie A (in panchina Polla Roux) arrivare fino alle porte dell’accesso alla sfida promozione, uscendo sconfitta da L’Aquila nel doppio confronto di semifinale. Particolarmente colorata e festante, nonostante il risultato del campo, la cornice di gara 2, con più di mille appassionati ai bordi del campo centrale (senza barriere per il pubblico).
Federico Ruzza (seconda linea Benetton), Matteo Minozzi (estremo, e non solo, del Calvisano) e Nicola Grigolon (ottimo n. 8 di Viadana), tutti in odore di Nazionale e tutti nati e formati rugbisticamente dal Valsugana, sono la dimostrazione della qualità del lavoro svolto. “Idee chiare, controllo delle risorse, grande disponibilità, qualità dei collaboratori e senso di appartenenza”, con questa parole Fabio Beraldin, che attualmente siede in Consiglio federale, sintetizzò i contorni dell’attività del club che ha presieduto fino allo scorso anno. Oggi il suo posto è stato preso (elezione assembleare) dal fratello Franco, che si occupa anche di comunicazione e marketing. “Non abbiamo particolari ricette segrete” la risposta di Polla Roux a chi si dimostra curioso di sapere come ha fatto, un piccolo club alla periferia di una città di medie dimensioni, a darsi una tale e affidabile consistenza. “Lavoriamo per obiettivi” sintetizza il tecnico sudafricano. “E siamo molto meticolosi e accurati nel definire ciò che vogliamo raggiungere e la strada che intendiamo percorrere”. Fondato nel 1982 da un gruppo di appassionati fra i quali Gianni Morandin, poi arbitro internazionale e attuale consigliere nazionale CNAr, il Valsugana Rugby Padova conta oggi 400 tesserati e un centinaio fra dirigenti, tecnici e collaboratori volontari.