Zebre - Benetton: Victor Jimenez e Ezio Galon presentano il derby celtico
Victor Jimenez e Ezio Galon. Due tecnici di scuola italiana, formati ai corsi Fir di quarto livello. Il primo esperto in subentri (quello dopo l'uscita di scena di Guidi è il suo secondo in lega celtica), l'altro proveniente da una panchina di Eccellenza (Mogliano). Una Zebra contro un Leone. Se fosse savana il pronostico sarebbe dei più facili e scontato. Ma trattandosi di rugby non è il caso di sbilanciarsi troppo. In campo, sabato a Parma, le due ultime in classifica del Pro 12. Chi vince afferma il primato in ambito domestico e guadagna il pass per la Champions, la competizione frequentata dall’elite del rugby del vecchio continente. Mettiamoci anche qualche goccia (peraltro diluita dal tempo) di sana rivalità fra Treviso e il resto del mondo, e il piatto è servito. Li abbiamo sentiti, all’ora di pranzo, e abbiamo posto loro una batteria di 10 domande. Ecco le loro risposte.
1 Quale considera il punto di forza dell’avversario di sabato?
Jimenez – Treviso dispone di molti buoni giocatori e di alcune ottime individualità. Il pack è forte e organizzato, capace di assicurare conquiste efficaci e di muoversi molto bene per il campo. E in più Treviso, inteso come gruppo, vive una situazione societaria tranquilla nel segno della solidità e della certezza nei riferimenti.
Galon – Alle Zebre non manca la qualità nei singoli, il loro piano di gioco è molto ben strutturato e hanno i mezzi per adattarsi alle varie situazioni tattiche. È una squadra che sa giocare un buon rugby e che possiede una grande vitalità. Un avversario decisamente difficile da affrontare.
2 Cosa ricorda del match di andata vinto da Treviso?
Jimenez – Le due mete facili che ci hanno segnato e che, a conti fatti, hanno deciso l’esito della partita, entrambe nate da nostri errori evitabili ma, evidentemente, causati dalla loro abilità nel metterci sotto pressione.
Galon – La determinazione dei nostri giocatori nel perseguire l’obiettivo della vittoria. Una partita impostata su ritmi elevati con l’obiettivo di mettere in crisi il dispositivo difensivo degli avversari. Con esiti in linea con le aspettative.
3 Sabato che formazione schiererà?
Jimenez – Saranno Zebre quasi al completo. Purtroppo senza Chistolini in prima linea per il rosso rimediato a Cardiff nell’ultima partita. La sua è un’assenza per noi importante, spero non decisiva.
Galon – Parlare di formazione tipo a Treviso, quest’anno, è decisamente un azzardo. Manderemo in campi il meglio di cui disponiamo. Il numero di infortuni patito dai nostri ragazzi è stato, cifre alla mano, doppio della media delle ultime stagioni. Un dato che non può non aver pesato.
4 Che gara prevede?
Jimenez – Di molto movimento, magari dopo un primo quarto di studio e di controllo delle operazioni al fine di non assumere rischi inutili. Una partita combattuta e bella, da giocare e da vedere.
Galon – Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, vista l’importanza della posta in palio, io punto su 80’ di palla in movimento e di squadre disponibili al gioco. Aperta, come si dice in queste occasioni. Quello su cui stiamo lavorando da un anno è un rugby con queste caratteristiche. Andiamo a Parma per dimostrare quanto ci crediamo.
5 Uno sguardo al campionato celtico, che torneo è, attualmente?
Jimenez – Con due squadre del Pro 12 in semifinale di Champions, impossibile non ritenerlo di livello qualitativo elevato. C’è molta competizione, tutti provano a giocare e a trovare soluzioni attraverso un gioco che produce, anziché puntare solo a limitare i danni. Certo, le irlandesi sono un gradino sopra alla concorrenza, ma regali, risultati alla mano, qui non ne fa nessuno.
Galon – L’assenza delle retrocessioni rende il Pro 12 il torneo ideale dove sperimentare e provare soluzioni alternative al già visto. Di rugby manovrato e giocato negli spazi se ne vede tanto, e questo è di per sé un buon segno. Ottimo, a mio modo di vedere. Non ci sono i budget del Top 14 e della Premiership, ragion per cui si punta a formare giocatori e a lanciare talenti
6 Zebre e Benetton 2017 – 2018, qualche anticipazione?
Jimenez – Ho poco da dire riguardo a un tale argomento. Niente, in verità. Mi piace però sottolineare come, nonostante il contorno di vicende che poco aiutano a essere sereni, il gruppo dei giocatori e delle staff sia rimasto unito e non abbia perso un grammo della motivazione di inizio stagione. Nei momenti di maggior incertezza abbiamo serrato le fila, portato a casa 10 punti e dimostrato a tutti di che pasta siamo fatti. Prima uomini che giocatori! Sono contento della capaciptà di adattamento del gruppo.
Galon – Pavanello (ds) e Crowley (capo allenatore) stanno lavorando molto intorno a un progetto di potenziamento della squadra. Hanno individuato ruoli specifici che hanno bisogno di essere meglio coperti e si stanno muovendo proprio i questi giorni. Ma dei particolari non sono a conoscenza. Non è mio compito.
7 Chi vincerà il Pro 12?
Jimenez – Leinster, semplicemente perché ha i giocatori migliori. Munster un passo indietro
Galon – Leinster se non perde qualche titolare per infortunio, poi Munster e Scarlets nella ipotesi di possibile terzo incomodo. Una gallese in cima a tutti farebbe del bene al torneo.
8 Restando ai pronostici: chi vincerà lo scudetto?
Jimenez - Calvisano, perché la stagione regolare ha detto chiaramente che è la squadra meglio attrezzata. In finale ci andrà Rovigo, su cui nessuno pare disposto a scommettere ma che, secondo me, guadagnerà qualcosa dal fatto di essere considerata la naturale perdente della semifinale con il Petrarca
Galon – La finale sarà Calvisano – Rovigo. Lo scudetto tornerà a Calvisano, 80 e passa punti in stagione regolare non arrivano per caso.
9 Domanda personale: prossimo anno ancora alle Zebre/Benetton?
Jimenez – Sicuramente no
Galon – Sicuramente sì
10 Chiudiamo sui massimi sistemi. Ma l’Inghilterra di Eddie Jones ce la farà a diventare competitiva con la Nuova Zelanda?
Jimenez – Competitiva sicuramente sì. Ne ha i mezzi e Jones è un grande tecnico, grandissimo. Ma una cosa è, episodicamente, gareggiare alla pari con gli All Blacks, altro è acquisirne la continuità di rendimento e l’affidabilità complessiva. In questo, credo, sono e rimarranno inarrivabili. Unici.
Galon – Le distanze rimarranno invariate. La Nuova Zelanda pesca da un bacino ricchissimo di talenti e ha una competizione domestica (il Super Rugby) dove si punta tutto o quasi sul “decision making” come strumento di efficacia e dove il livello qualitativo delle skills individuali rasenta la perfezione. Chi esce da una tale selezione è il massimo da ogni punto di vista, e in campo si vede! Premiership e Top 14 sono senza dubbio ottimi campionati, ma in Francia e Inghilterra prevalgono l’organizzazione e la strategia. Sono comunque curioso di vedere cosa faranno i Lions nel loro tour da quelle parti.
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