x

x

Il rugby a San Siro - foto Rugbymeet
Il rugby a San Siro - foto Rugbymeet

Martin Castrogiovanni categorico: «Nel rugby chi sbaglia paga, nel calcio succede con meno frequenza». Andrea Lo Cicero ancora più: «Spero si faccia piazza pulita. Non si tratta di teppisti delle curve, ma di delinquenti». Così i due piloni e mostri sacri della nazionale italiana di rugby, rispettivamente 119 e 103 presenze con l'Italia, oggi personaggi televisivi e da rotocalco, la pensano su uno dei temi caldi del momento nello sport: l'inchiesta che nel calcio ha portato all'arresto di 19 ultras delle due squadre milanesi. Interpellati, lo hanno dichiarato a un'agenzia di stampa italiana.

Martin Castrogiovanni
Martin Castrogiovanni - foto Marco Dallara

Martin Castrogiovanni

La differenza tra calcio e rugby «è che nel rugby chi sbaglia paga, che tu sia in campo o fuori. Questo nel calcio succede con meno frequenza, forse per gli interessi che ci sono». Lo ha detto all'Adnkronos Martin Castrogiovanni, commentando l'inchiesta ultras a Milano che ha portato all'arresto di 19 persone esponenti delle curve di Inter e Milan. Il rugby "è da sempre stato riconosciuto come uno sport pulito e totalmente all'insegna della sportività - ha sottolineato l'azzurro -. In campo ci sono scontri ma sempre con grande rispetto per l'avversario e questo è percepito anche dai tifosi». Sugli spalti, sia nelle partite di club che di nazionale «il pubblico non è mai diviso e vive l'evento come una festa. Anche in questo caso perché non ci sono gli stessi interessi ed in numeri del calcio». «Per quanto mi riguarda ho avuto la fortuna di vivere in un mondo, come quello del rugby, che è davvero l'emblema della filosofia sportiva» ha poi aggiunto.

Andrea Lo Cicero

Andrea Lo Cicero

Nel mondo del rugby «Non si sono mai verificati episodi di corruzione né di situazioni analoghe». Lo ha detto all'Adnkronos Andrea Lo Cicero, commentando l'inchiesta ultras a Milano che ha portato all'arresto di 19 persone esponenti delle curve di Inter e Milan. «Il nostro è un mondo molto pulito. Ci sono regole ferree e vengono rispettate. Se c'e un giocatore in dubbio, le federazioni sono molto severe, gli fanno passare la voglia di giocare a rugby» ha poi aggiunto Lo Cicero. Nel rugby «non abbiamo mai avuto la separazione delle tifoserie e quindi non abbiamo mai avuto problemi di ordine pubblico. È uno sport sano dal punto di vista della tifoseria perché si va a vedere la partita, lo fanno anche le forze dell'ordine presenti». Anche il calcio è uno sport sano per l'ex campione d'Italia, ma se si vuole far tornare a splendere le competizioni a livello nazionale «bisogna agire in maniera rapida e massiva, senza rimorsi di coscienza né politici né sportivi» contro chi delinque. «Spero si faccia piazza pulita un po' dappertutto. Lo sport è bello perché regala emozioni e non può, invece, regalare terrore». «Non si tratta di teppisti nelle curve, ma di delinquenti anche nella vita normale - ha sottolineato Lo Cicero -. Noi atleti svolgiamo un ruolo difficile, possiamo sbagliare, ma il tifoso non può permettersi di attaccare l'operato di un atleta. Molti calciatori si sono trovati in situazioni spiacevoli perché queste tifoserie malsane applicano violenza».