Tonga, tanti big e nulla più
Ci sono Wallabies ed All Blacks tra i tongani, ma i risultati positivi scarseggiano
La normativa World Rugby sul reintegro degli equiparati ha ridato sicuramente ossigeno alle nazionali isolane, che negli anni hanno visto il proprio serbatoio depauperato, con un'intensa “fuga di cervelli” verso Australia e Nuova Zelanda.
Con le nuove regole qualcuno è tornato a casa, a rinforzare la rosa, e negli ultimi due anni Toutai Kefu (ct di Tonga dal 2016) ha potuto contare su un nutrito gruppo di big: al 2023 gli ex Wallabies Israel Folau, Adam Coleman e Lopeti Timani, a cui si aggiungono gli All Blacks Vaea Fifita, Augustine Pulu, Malakai Fekitoa, George Moala e Charle Piutau, hanno tutti vestito la maglia delle “Sea Eagles".
In breve tempo otto ex giocatori che hanno vestito maglie Tier 1 sono stati reintegrati in Tonga… ma i risultati continuano ad essere poveri. Alla Pacific Nations Cup 2022 la nazionale ha subito tre sconfitte pesanti: 36-0 con Fiji, 34-18 con Samoa e 22-39 con l'Australia… "A".
Poi ci sono stati i test di fine anno che hanno portato tre vittorie, tutte contro nazionali Tier 2. Sicuramente buone al morale ma che incidono poco sul miglioramento della squadra: 6-40 con la Spagna, 39-10 con il Cile e 43-19 con l'Uruguay. Quest'ultima forse la vittoria più rilevante e degna di nota, considerando quanto i “Teros” siano diventati una squadra ostile negli ultimi anni.
La scorsa settimana, al termine della Pacific Nations Cup di quest'anno, le Aquile hanno risentito di altre tre sconfitte: 36-20 con Fiji, 21-16 con il Giappone, 34-9 con Samoa.
Insomma, nulla di bello sotto al sole per coach Kefu e per la sua squadra, che alla vigilia del Mondiale dovrà lottare per guadagnare il terzo posto utile alla qualificazione, contro avversari troppo più forti (Sudafrica, Irlanda, Scozia). Avere un gruppo di giocatori con grande esperienza aiuta, ma questi risultati restano la prova come nel rugby serva tanta tattica, intelligenza e mental coaching.