Galles - Italia 38-18: le pagelle
Altra sconfitta sulla distanza per l’Italia, che chiude così al sesto posto la Autumn Nations Cup 2020.. Gli Azzurri sono rimasti in partita per un’ora, andando anche in vantaggio 17-18 al decimo della ripresa con una splendida meta in bandierina di Meyer, a bissare la marcatura di un Zanon ancora determinante nell’economia della squadra riaprendo la partita dopo l’iniziale svantaggio per le due prime mete gallesi.
Un’esito prevedibile, visto quanto accaduto nelle ultime partite con Francia e Scozia in cui la Nazionale ha convinto solo a metà, regalando sprazzi di bel gioco e mete apprezzabili ma perdendo puntualmente contatto con gli avversari nell’ultima parte di gara. Peccato perché la reazione azzurra questa volta è stata degna di una squadra che vuole dire la sua. Purtroppo l’incapacità di cogliere il momento buono e di inchiodare gli avversari alle loro responsabilità è costato ancora una volta la sconfitta, probabilmente eccessiva nel risultato rispetto a quanto visto in campo a Llanelli ma corrispondente al netto calo patito negli ultimi venti minuti. Il rugby in questo sa essere un maestro severissimo.
In questo quadro sono emerse nuovamente alcune individualità: oltre ai due marcatori, Zanon e Meyer, in splendida forma come con la Francia (e per il secondo centro anche con la Scozia) si sono visti sprazzi di qualità da Varney, Canna, Sperandio, Mbandà che però sono stati più altalenanti nel rendimento, specialmente in fase difensiva. In un match con pochissime mischie, specialmente nel primo tempo, l’Italia è comunque riuscita a creare delle piattaforme credibili per lanciare il suo gioco in velocità partendo da rimessa laterale o da drive. Non ha invece impressionato il debuttante Ioane, autore di un match regolare ma senza quella verve che l’ha reso un’arma micidiale con la Benetton.
Le Pagelle.
Trulla. Beffato dalla finta di Tipuric, che avrebbe dovuto placcare invece di tentare l’intercetto, si è riscattato in parte in fase di copertura e dando vita ad alcune incursioni nel momento migliore degli Azzurri. Voto 5,5
Sperandio. L’ottimo passaggio smarcante sulla fascia per Meyer gli vale la sufficienza anche se ha faticato inizialmente a prendere le misure in difesa, facendosi prendere in castagna un paio di volte sulla sua fascia. Voto 6 -
Zanon. Confermarsi per tre partite di seguito in un ruolo così delicato è la cose più importante messa in mostra dal centro trevisano, che ancora una volta non si è risparmiato nei placcaggi ed ha colto a volo l’intuizione di Canna marcando una meta importante. Voto 7
Canna. Sbaglia la difesa sul break di Tipuric, stando troppo largo, poi rimane scosso per diversi minuti (e senza lente a contatto) dal colpo proibito di Liam Williams, graziato da arbitro e tmo con un’interpretazione assai discutibile della pulizia in ruck: non mi risulta che una gomitata in pieno volto sia regolare. La risposta lucida e di classe, per nulla scontata, con un grabber magnifico per l’ispirato Zanon, gli merita da sola la sufficienza. Voto 6
Ioane. Che sia un asso in più nelle mani di Smith non c’è dubbio. Purtroppo non è riuscito ad esprimersi sui sui livelli, a parte una buona incursione dialogando con Trulla che ha dato il là alla seconda meta italiana. Da un’ala della sua caratura l’Italia si aspetta qualcosa in più. Voto 5,5
Garbisi. Prestazione regolare ma senza acuti per il nostro giovane regista, abile a destreggiarsi al piede sotto pressione ma non particolarmente ispirato nelle scelte di gioco. Voto 6 -
Varney. Un debutto da titolare speciale per un ragazzo nato e cresciuto in Galles e che ha scelto di rappresentare il Paese della mamma. La sua fuga in gioco rotto su off load di Mbandà, che ha fruttato un calcio di punizione, rimane il ricordo più piacevole per lui in una giornata comunque complicata ed in cui i portatori di palla dei Dragoni l’hanno cercato ripetutamente mettendolo in crisi al placcaggio. Voto 5,5
Steyn. Dice la sua in rimessa laterale e si spende sicuramente in spinta nei drive ma per il resto rimane in ombra rispetto ai compagni di reparto. Perso nettamente il duello con Faletau, suo avversario diretto ed autore di una partita da trascinatore insieme al capitano Tipuric. Voto 5,5
Meyer. L’altra sorpresa positiva di questa coppa autunnale buona più che altro per riprendere confidenza con il livello internazionale. Non è solo fisico e vis gladiatoria: con quello scatto rabbioso sulla fascia, bruciando un avversario e sbattendone via un altro, ha fatto vedere anche ottime qualità da finalizzatore. Voto 7
Mbandà. Si spende molto a contatto e nei punti d’incontro, con placcaggi efficaci e la ricerca del pallone a terra, anche se in un caso si fa punire perché la ruck era già formata. Bravo a valorizzare quel pallone di recupero per lanciare nello spazio Varney. Voto 6 +
Cannone. Match lineare per lui, senza infamia né lode. Ci mette il fisico, come sempre, ma questa volta appare meno dirompente del solito. Deve imparare a controllarsi di più, evitando di prendersi per il bavero e di minacciarsi con il “cattivo” di turno, per non rischiare sanzioni quando lo spirito fiorentino gli sale dentro come un incendio. Voto 5,5
Lazzaroni. Come il compagno di reparto lavora bene nelle fasi statiche ma non spicca in giro per il campo, come ha dimostrato ampiamente di saper fare. Prestazione accettabile ma niente di più. Voto 5/6
Zilocchi. Paga un fallo in mischia per affossamento e si fa isolare e bloccare palla a terra in un paio di occasioni. Peccato perché non si è mai tirato indietro, dimostrando buona attitudine e cedendo in spinta solo prima della sostituzione. Voto 5,5
Bigi. Il capitano ha lanciato bene e guidato il pacchetto di mischia con la giusta grinta fino al momento del cambio. Merita sicuramente la sufficienza, non era facile tornare a giocarsela in casa del Galles dopo aver subito due mete in venti minuti. Voto 6
Fischetti. Meno appariscente rispetto alle ultime partite, forse ci ha abituato troppo bene. Probabilmente non ha avuto abbastanza mischie a disposizione per tirare fuori il suo piglio da guerriero. Voto 5,5
Mori. Entra con l’Italia in vantaggio ma nel giro di pochi minuti l’equilibrio del match si sposta nettamente dalla parte gallese ed è costretto a giocare prevalentemente in fase difensiva. Voto 5/6
Ghiraldini. Sicuramente non gli possono addossare responsabilità per il crollo della squadra negli ultimi venti minuti. D’altra parte ci si aspettava una scossa con il suo ingresso in campo, che invece non si è percepita. Voto 5,5
Lamaro. Neanche il nostro promettente flanker è riuscito a lasciare il segno, pagando l’andazzo generale senza colpe specifiche ma nemmeno senza sprazzi di luce. Voto 5,5
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