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Dopo la sfortunata trasferta sudafricana, interrotta a causa della “variante Omicron”, le Zebre hanno fatto ritorno in Italia grazie a un aereo charter inviato dall’organizzazione dello United Rugby Championship. Tutto il gruppo squadra, circa 40 persone, stanno osservando il protocollo covid per il rientro da paesi come il Sudafrica, protocollo che impone una quarantena. Situazione che rende impossibile l’allenamento delle Zebre, chiuse in hotel a un centinaio di metri dallo Stadio Lanfranchi.

 

Nel giro di dieci giorni le Zebre si sono sottoposte a quattro tamponi molecolari e sei rapiti, tutti con esito negativo. Ma c’è un risvolto, dopo il ciclo di tamponi molecolari nella giornata di martedì, i quali hanno confermato l’assenza di casi di positività al Covid-19 nel gruppo squadra rientrato in Italia, i trenta giocatori che hanno partecipato alla trasferta in Sudafrica hanno ricevuto l’autorizzazione a tornare ad allenarsi alla Cittadella del Rugby di Parma dall’Azienda USL di Parma.

 

Le Zebre quindi sono tornate ad allenarsi “senza entrare in contatto con gli altri giocatori rimasti a Parma, mantenendo la distanza da soggetti terzi che non siano coinvolti nella bolla, nel rispetto della sicurezza sanitaria di tutti” recita il comunicato del club.

 

Con le prossime sfide di URC rinviate a data da destinarsi, l’obiettivo è disputare Zebre - Biarritz, gara di Challenge Cup in programma al Lanfranchi di Parma sabato 11 dicembre.

 

Foto Martina Sofo

 

 

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