Emigrants: Michele Rizzo
Michele Rizzo ci scrive da Leicester, la città resa famosa nel mondo del pallone rotondo da Mr Claudio Ranieri (che ora, vinto il titolo, è a un punto dalla zona retrocessione e rischia l’esonero) e per quello ovale dalle Tigri del locale club. È lui, padovano formato nel vivaio del Petrarca, l’Emigrants di giornata. Anche lui fatica in prima linea, come Lorenzo Cittadini, nella squadra che fu per anni la casa di Martin Castrogiovanni.
1 - Dove risiedi durante la stagione agonistica?
Vivo a Leicester, capoluogo delle Midland Orientali, poco meno di 300 mila abitanti che salgono a 450 mila con la cintura urbana, grosso modo la popolazione di Padova. Il fiume che bagna la città è il Soar.
2 - La città che ti ospita è…
Sicuramente interessante, come tutte le città che, negli anni, hanno conosciuto dominazioni e contaminazione più diverse. Leicester è stato, nell’ordine: sito fortificato dei Britanni, poi città romana, quindi Sassone, e poi fu invasa dai Danesi, che ne fecero una delle loro cinque province normanne. Prese anche parte alla guerra civile inglese schierandosi con le “teste tonde” di Oliver Cromwell. Da poco sono state scoperte sotto un parcheggio e riportati alla luce i resti di Re Riccardo III d’Inghilterra. Se ti piace la storia, Leicester è la città giusta!
3 - Il rugby nella città in cui vivi ha un ruolo “sociale” …
Molto rilevante. Lo si percepisce andando in giro per i pub della città e lo si coglie nettamente nei week end di campionato.
4 - Da cosa te ne sei accorto?
La città ci segue, tutti ti riconoscono per strada e l'andamento della squadra scandisce gli umori della gente. Se perdi e giochi male, per esempio, ti fermano per strada chiedendoti cosa stia succedendo. Ma senza voglia di fare polemiche, ti incoraggiano a fare meglio, a tornare a vincere.
5 - La tua settimana da atleta …
Lunedì: palestra, meeting con review della partita giocata, allenamento in campo e preview della partita successiva
Martedì: riunione reparti, mischie, rimesse laterali, palestra, allenamento collettivo (attacco/difesa)
Mercoledì: riposo
Giovedì: palestra e allenamento collettivo
Venerdì: team run
Sabato: partita
Domenica: riposo
6 - La rosa del tuo attuale club è di ….
48 elementi contando anche i giovani che arrivano dall'Academy
7 - Lo staff tecnico del tuo attuale club è composto da…
DOR (director of rugby), head coach, fowards coach, backs coach, defence coach, skills coach, line out coach, cui si aggiungono 4 video analyst e 5 fitness coach.
8 - Il pubblico medio agli incontri interni è di …
Abbiamo una media di 22/23.000 spettatori a partita, con punte di 25.000 quando c'è il sold out,
9 - Il rapporto con i tifosi è…
Molto buono, sono appassionati e informati su tutto. Conoscono il gioco e ne parlano con una competenza media che definirei: molto elevata. Ne capiscono, insomma.
10 - Nella tua squadra quanti sono i giocatori che NON provengono dal paese che vi ospita?
Più di 20, quasi la metà
11 - Il motivo per cui hai scelto di andare a giocare all’estero
Vincere qualcosa di importante e confrontarmi con i più forti. Oltre a fare un’esperienza in un mondo diverso da quello dove sono nato e dove mi sono formato. Credo che le differenze siano un patrimonio a disposizione di tutti noi e che sia sbagliato non farne il giusto uso.
12 - Obiettivo raggiunto?
Solo parzialmente, lo ammetto. Almeno per adesso!
13 - Hai dato una scadenza alla tua permanenza all’estero o pensi di finire la carriera fuori dall’Italia?
Nessuna scadenza e nessun calcolo. Progetti tanti, ma ci sto ancora pensando
14 - Una caratteristica tecnica peculiare del campionato in cui giochi
La Premiership è un campionato molto duro e usurante, soprattutto dal punto di vista fisico. Ogni partita è come un test match internazionale e la preparazione deve essere all’altezza dell’impegno richiesto. Non ci sono partite facili.
15 - Hai già pensato alla tua futura collocazione post rugby giocato?
Ho frequentato il corso allenatori inglese di primo e secondo livello e mi piacerebbe trasmettere la mia esperienza ai giovani italiani, soprattutto nel reparto degli avanti. Un giorno, mica subito!
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Foto Elena Barbini