Zebre Rugby - Andrea Manici, pace fatta
Sembrano arrivare buone notizie da Parma, come anticipato da noi di Rugbymeet mercoledì scorso la società e Andrea Manici (assistito dai suoi legali) si cono incontrati per discutere del contratto del giocatore, il tallonatore (a causa di gravi complicanze) è fermo dallo scorso 6 dicembre, data dell’infortunio al ginocchio nel match di Pro12 giocato a Parma contro gli Ospreys.
Dopo le complicanze infettive contratte successivamente al primo intervento alla clinica ‘Città di Parma’ l’atleta è stato sottoposto con successo all’intervento definitivo di ricostruzione del legamento crociato del ginocchio destro in data 21 Luglio 2016 dal prof. Marcacci e la sua equipe, presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna.
Non sono ancora noti i dettagli e gli accordi raggiunti tra le due parti dopo l'incontro di mercoledì, ma dalle dichiarazioni pubblicate possiamo dire che entrambi siano rimasti soddisfatti dell’incontro.
Le parole del presidente Pagliarini dal comunicato stampa delle Zebre: “Personalmente sono a ribadire che mi auguro che Andrea possa ritornare a giocare il prima possibile e vestire la maglia delle Zebre, club che ha sempre onorato con professionalità con le sue prestazioni”.
Il diretto interessato Andrea Manici replica: “Sono contento della positiva soluzione di questo problema: ringrazio le Zebre Rugby per il sostegno ricevuto in questi lunghi mesi in cui ho dovuto subire diversi interventi chirurgici e cure mediche necessarie per risolvere le complicanze sorte. Ringrazio George Biagi, la squadra e lo staff tecnico per la vicinanza dimostratami in questi giorni. Mi sto impegnando ogni giorno per recuperare e tornare quanto prima a giocare: mi manca moltissimo il campo da gioco, il club per il quale sono tesserato, ed i miei compagni. Ho dedicato tanto tempo per raggiungere i risultati ottenuti ed è mia ferma intenzione continuare ad impegnarmi perché credo in quello che faccio, nel mio lavoro e nella mia passione: sono sicuro che riuscirò a risolvere ogni problema”.
Foto Daniel Cau