Italia - Canada 48-7: le pagelle
Tutta un’altra storia. Sette mete alla Namibia, altrettante al Canada, eppure chi ha visto le due partite può ben comprendere quanto diverse siano state nei termini le prime due partite dei mondiali giapponesi per l’Italia. Gli Azzurri hanno finalmente messo in campo quanto fissato a livello strategico, chiarito subito la differenza di spessore, assorbito senza troppi danni (pur con diverse sviste difensive) la reazione dei nordamericani e preso il largo con un secondo tempo in cui la mischia ha definitivamente preso il sopravvento, permettendo alle linee arretrate di attaccare quasi sempre in avanzamento. Il 48-7 finale, frutto di un match guidato dal primo all’ultimo istante, è un ottimo biglietto da visita in prospettiva, che permette al gruppo di O’Shea di presentarsi all’appuntamento decisivo, giovedì prossimo con il Sud Africa, nelle condizioni ideali. L’Italia non dovrà però sottovalutare i tanti passaggi a vuoto in difesa, che hanno consentito al Canada di sfiorare almeno quattro volte la marcatura prima di riuscirci. Avversari più diligenti non sbaglieranno se messi nelle condizioni. Detto ciò, un sentito grazie agli Azzurri e un forte in bocca al lupo per il prossimo decisivo impegno mondiale.
Le Pagelle:
Minozzi. Parte a ritmi alti ispirando con un calcetto il primo affondo azzurro. Poi è bravo a far vivere la palla, rispondendo sempre presente quando chiamato in causa e veloce nelle coperture difensive. Sui calci alti però finisce più volte in difficoltà. Alla fine reclama e incassa la meta su assist di Bellini. Voto 6/7
Benvenuti. Giornata storta per l’ala del Benetton, sostituito dopo un primo tempo con diverse pecche. In particolare si fa cogliere in castagna più volte in fase di copertura, scavalcato dai calci in profondità ben assestati dai canadesi. Per fortuna quando placca lo fa avanzando ma il giudizio rimane negativo. Voto 5
Campagnaro. Prova di carattere anche se macchiata da qualche erroraccio in difesa, come la salita sbagliata nel finale del primo tempo che apre una voragine da cui l’Italia si salva solo per un clamoroso in avanti sulla linea. Ispirato negli off-load, con cui innesca ad esempio l’azione della meta di Budd, e rabbioso nei placcaggi. Voto 6.5
Hayward. Supera positivamente la prova del cambio di ruolo, dimostrando di saper gestire bene il primo canale e favorendo le opzioni in attacco da secondo regista, come voleva lo staff tecnico. Da applausi la presa aerea con immediato contrattacco del primo tempo, la scarsa comunicazione con Zani invece ci costa il buco per la meta del Canada nel finale. Voto 6.5
Bisegni. Gara regolare ma senza spunti degni di nota per l’ala delle Zebre, che emerge di più in fase difensiva, con bei placcaggi e recuperi importanti, che non in attacco. Sciupa una buona occasione perdendo palla in avanti su invito di Minozzi. Voto 6
Allan. In cabina di regia offre una conduzione regolare con poche sbavature, discreto anche l’uso del piede. Partita più che sufficiente, in attesa di testarlo contro gli avversari che contano. Voto 6.5
Braley. Riesce a trasmettere il ritmo giusto alla squadra nel primo quarto d’ora in cui l’Italia scava il primo solco. Da rivedere invece sui calci tattici, in cui ha commesso un paio di errori, ed anche sui passaggi all’altezza che ci costano due in avanti. Voto 6 +
Steyn. Demolisce come un bulldozer le guardie canadesi sulla partenza da mischia, aprendo le marcature da dominatore. Resta in campo un’ora distribuendo percussioni e placcaggi da terza centro con gli attributi, qualche svista invece sulle prese al volo ma nel complesso è tra i migliori. Voto 7.5
Polledri. Che dire, dopo una prova magistrale e il premio di Man of the match, senza risultare pleonastici? Partita bestiale dal primo all’ultimo minuto per atletismo, potenza, lettura di gioco, quantità e qualità di lavoro: un incubo per il Canada. Ora lo aspettiamo ancora più carico con il Sudafrica. Voto 8 +
Negri. Parte un po’ in sordina rispetto agli due giovani filibustieri della terza linea ma sulla distanza prende le misure risultando tra i più attivi fino al fischio finale. Perfetto il sostegno su Polledri che gli apre la strada per una marcatura meritata. Voto 7 +
Budd. Merita un applauso perché da capitano in seconda ha portato in campo una squadra concentrata e finalmente efficacie dalle prime battute. In touché è stato una sicurezza, ben assistito dai compagni. Poi ha suonato varie volte la carica, “leading by example”, andando anche a segnare una meta che unisce esperienza ed eleganza. Voto 8
Sisi. I suoi chili si sentono in mischia ed in giro per il campo è un gran brutto cliente per i pur fisici canadesi, a cui distribuisce in abbondanza tutto l’affetto di cui dispone, a suon di incornate. Voto 7
Ferrari. Fa capire subito chi comanda al diretto avversario in mischia, in rimessa laterale sostiene magnificamente i suoi saltatori, in giro per il campo si muove con ordine. Voto 7
Bigi. Dopo una prova non eccelsa con la Namibia si è riscattato alla grande. Ottimo nei lanci in rimessa laterale, rapido a sostegno, solido in spinta e nell’impostazione delle maul. Sfortunato a non segnare per il fallo da meta tecnica di Eaton. Voto 7
Lovotti. Completa un reparto di prima linea promosso a pieni voti. Contribuisce con la sua forza e tanta generosità alla buona riuscita delle operazioni di trincea e nella conquista da fase statica, senza sbavature. Voto 7
Bellini. Si presenta male, con una salita difensiva avventata che lascia la sua fascia sguarnita in prima fase: per fortuna il Canada viene fermato in bandierina. Si riscatta però alla grande rivitalizzando il gioco al largo, con belle progressioni, una meta da cavallo di razza e uno slalom felino che gli permette di servire l’assist finale per Minozzi. Voto 7 +
Quaglio. Ricarica la mischia ordinata con un’altra dose di pura pilonaggine. Insieme ai compagni di reparto alza l’asticella costringendo ripetutamente i canadesi ad indietreggiare o a concedere fallo. Buon dinamismo nel gioco. Voto 7
Riccioni. Altra bella prova in spinta, meno efficiente invece con il pallone in mano, perdendo il pallone al primo contatto. In ogni caso una prova più che sufficiente. Voto 6 +
Ruzza. Ordinaria amministrazione questa volta, dopo aver impressionato con i namibiani. Porta avanti senza acuti e senza sbavature il buon lavoro collettivo nel secondo tempo. Voto 6
Zani. Entra da “adattato” facendosi notare per grinta e vivacità. Bene nei lanci, micidiale in spinta in cui diventa un terzo pilone e corona una prestazione degna di nota con una meta da perno del carrettino. Tanto di cappello e voto 7
Mbandà. Bravo a farsi trovare subito pronto andando a cacciare un pallone a terra e costringendo gli avversari al tenuto. Voto 6 +
Canna. Regala brillantezza alla linea azzurra e gestisce accuratamente il piede tattico. Va anche vicino alla meta, a riprova di un fiuto innato per le occasioni. Voto 6.5
Palazzani. In campo meno di dieci minuti, troppo poco per giudicare. Attenzione però ai calci nel box… NG
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