Galles - Italia 38-14: le pagelle
E’ dura affrontare certe incombenze, specialmente nei momenti di difficoltà. Se oggi non leggerete le pagelle di Sbrocco ma quelle di un suolo umile sostituto – e amico – è perché anche la penna più appuntita di Rugbymeet sta affrontando una situazione delicata. Da parte mia spero di essere all’altezza di questo compito, la consegna delle pagelle degli Azzurri, in attesa di poterlo quanto prima riabbracciare e restituirgli questa sua rubrica. A proposito di incombenze e difficoltà. Nessuno ignora che ieri al Principality Stadium di Cardiff la Nazionale Italiana abbia giocato assai male le sue carte, contro un Galles non certo brillante ed insolitamente evanescente e vulnerabile. I voti – di cui chiedo venia a chi non si troverà d’accordo: perdonatemi, pago anch’io lo scotto della prima volta – riflettono perciò una tendenza generale assai deludente, al di là dell’impegno dei singoli che pure c’è stato, specialmente da parte di alcuni giocatori, e che in alcuni momenti ha perfino fatto sperare in una storica “remuntada” vista la giornata poco ispirata dei nostri avversari. Ma quando si subisce la meta del ko pur giocando in 15 contro 13 l’impresa diventa davvero impossibile.
Minozzi: un po’ perché gioca estremo, un po’ perché ancora una volta è stato il migliore in campo dei nostri, partiamo dal ragazzo cresciuto al Valsugana Padova, che si è dimostrato nuovamente all’altezza dei nostri blasonati rivali. La meta con cui ha riaperto la partita dopo i due lampi iniziali del Galles, battendo in un fazzoletto di terra Liam Williams (non certo l’ultimo venuto) e schiacciando in bandierina anticipando due placcatori, è da far vedere e rivedere ai nostri talenti in erba come esempio di marcatura in parità numerica. Certo, se tutti avessero le sue gambe, le sue caviglie prodigiose, oggi staremmo valutando un’altra partita. Segna quando sembra impossibile, corre e copre il campo con lucidità, placca come un demonio impedendo ai gallesi di arrotondare ancora. Tanto di cappello e voto 8 +.
Bellini: anche l’altra marcatura dell’Italia parla padovano. L’ex petrarchino Bellini, altro elemento prezioso dei trequarti delle Zebre, si è fatto trovare pronto al largo in sostegno al concittadino Ruzza al termine di un contropiede fulmineo. Dopo Minozzi è stato l’elemento più positivo della nostra linea arretrata, limitando i danni in alcune occasioni nonostante non sia riuscito ad esprimersi con la spregiudicatezza e l’efficacia che gli sono proprie. Voto 6,5
Bisegni: parte maluccio, tra avanti inopportuni e qualche placcaggio mancato, ma alla lunga si riprende ed è una gran qualità che gli va riconosciuta. Non sarà il nostro miglior centro ma ha il piglio di chi non si abbatte alle prime difficoltà e nel secondo tempo in un paio di occasioni supera abbondantemente la linea del vantaggio facendo fluire la nostra manovra. Poco per l’economia della Nazionale, molto per lui e per chi è chiamato a selezionarlo. Voto 5 ½
Castello: messo ko dal man of the match Hadleigh Parkes, che lo abbatte come un ostacolino da allenamento sulla linea di meta, è costretto ad uscire dopo nemmeno cinque minuti. La sua prova resta dunque ingiudicabile anche se ci mette del suo nell’infortunio, sbagliando la spalla per placcare e pagandone le conseguenze. Puntualizzato ciò, gli auguriamo un pronto ritorno in campo. NG
Hayward: messo dentro prima del previsto, si danna per contenere le cariche centrali dei Gallesi, riuscendoci solo in parte. In attacco ha poche occasioni per farsi notare ma almeno ci prova. Meriterebbe un’altra occasione. Voto 6 -
Benvenuti: si vede lontano un miglio che non ci sta a perdere così, che soffre tremendamente per la cattiva prestazione della sua squadra, di fronte ad avversari per una volta pasticcioni tanto quanto noi. Ma resta ai margini del match, facendosi notare quasi esclusivamente per l’impegno nel placcaggio e nei recuperi su avversari in fuga, mentre in attacco risulta inconsistente. Paga anche il giallo. Sperando in giornate migliori. Voto 5 ½
Allan: fa vedere un buon gioco al piede nei calci tattici, infila una trasformazione dalla linea di touche ma poi si mangia il calcio del possibile 14-10, che avrebbe caricato a molla i compagni. Bravo e restare in campo con la necessaria lucidità dopo essere stato bersagliato di placcaggi spezza ossa (impressionante la camionata che gli tira Faletau), non riesce tuttavia ad illuminare la regia Azzurra e le manovre dei nostri rimangono sostanzialmente sterili. Voto 5 ½
Violi: un mediano delle sue qualità non può permettersi di sbagliare due up&under come ieri al Principality, in una giornata in cui gli Azzurri avevano bisogno di tutto tranne che di ritrovarsi improvvisamente sotto pressione. Prova difficile per lui, braccato dal gigante Tipuric e dal famelico esordiente James Davies per tutta la gara, quando chiama nello stretto i suoi avanti li manda spesso ad immolarsi. Sotto i suoi standard. Voto 5 -
Parisse: anche il capitano se la passa maluccio, finendo come molti altri dietro la lavagna. Dopo aver dichiarato che sarebbe potuta essere la sua ultima volta a Cardiff, ci saremmo aspettati la partita della vita. Ci ha anche provato, Sergio, a dare quei segnali che la squadra attende da lui, ma inutilmente. In attacco non brilla, tanto da buttar via una limpida occasione con un passaggio horror, e in difesa sbaglia diversi placcaggi, in collaborazione con i compagni, come nella prima meta di Parkes e in quella di Hill, ad inizio secondo tempo, che ha spezzato l’equilibrio in favore del Galles. Si vede che fatica, che non è affatto in forma, a pochi mesi dal ritorno in campo, e soffriamo con lui nel vederlo consapevole di questo scarso stato di grazia. Forza capitano, non mollare. Voto 5
Mbandà: altro giocatore costretto ad uscire presto, dopo aver comunque pasticciato. Maxime si fa notare per la capacità di avanzare palla in mano, anche contro avversari fisicamente più prestanti, ma commette diversi errori (tra cui l’intercetto sciagurato in occasione della seconda meta di North) ed esce dopo essere stato toccato duro. Sfortunato. 5+
Licata: prende il posto del compagno dopo un quarto d’ora. Il ragazzo siciliano è un mastino di razza, pronto a lottare senza timori reverenziali, ma deve ancora prendere confidenza con la gestione dell’ovale in gare di alto livello e chiamato in causa spesso nelle giocate in touche appare un po’ legnoso nella trasmissione. Colpevole con Parisse in occasione della meta di Hill. Voto 5 +
Negri: non illumina la scena come nelle precedenti partite ma quando accelera ed esegue quanto gli viene richiesto lo fa sempre a puntino. Anche ieri, nella mediocrità generale, Sebastian ha fatto vedere qualità da giocatore di prim’ordine, meritando la sufficienza. Comunque finirà questo torneo, finora deludente, per lui si sono aperte le porte per una lunga permanenza in Nazionale. Voto 6
Zanni: il vecchio gladiatore friulano salva la faccia, battendo come un fabbro nei punti d’incontro e costringendo al fallo a terra un paio di avversari con le sue possenti tenaglie. Peccato per quel tenuto fischiato a sua volta contro di lui, a pochi metri dalla meta, con il colpevole ritardo dei compagni. Voto: 6 +
Budd: sicuro da primo uomo in rimessa laterale, si fa vedere poco in giro per il campo, anche per via dello sfiancante lavoro di sacrificio in mischia e sui punti d’incontro. Nel complesso però servirebbe qualcosa in più dal capitano del Benetton. Voto 6 -
Ferrari: giornata opaca per il potente pilone milanese, che contro avversari non irresistibili fatica un po’ prima di prendere le misure in mischia ordinata. Alimenta come può la manovra dei compagni ma senza incidere sull’andamento del match. Voto 5 ½
Ghiraldini: dei tre senatori Azzuri, il Ghira è quello più in palla. Lancia bene in rimessa laterale, prende sempre il vantaggio (è l’unico) quando attacca palla in mano, evita di farsi imbragare alto in più di un’occasione, caccia palloni in ruck come un marine. Leo resta una certezza per questo gruppo. Voto 7 -
Lovotti: più efficace rispetto a Ferrari, in un paio di mischie mette in crisi l’avversario diretto costringendolo al fallo ma l’arbitro sorvola. Miglior placcatore azzurro, molto presente sui raggruppamenti, riesce a rubare una palla a terra e a rallentare altre ruck dei dragoni. Voto 6 +
Quaglio, Fabiani, Pasquali: entrano quando la frittata è ormai servita. Soprattutto Quaglio si mette in luce sacrificandosi nel placcaggio. In mischia reggono ma senza diventare protagonisti. Voto collettivo 6
Palazzani e Canna: per loro solo le briciole ma tanto basta per immolarsi al placcaggio (il Gullo su Faletau), rubare palla terra e servire un meno due al largo per la meta di Bellini (Canna). Voto 6 + ad entrambi
Ruzza: si ricava un piccolo ma importante spazio servendo a Bellini un assist chirurgico, dopo aver assorbito l’ultimo placcatore. Belle mani e bella attitudine, da parte di questo ragazzo prestante, talentuoso e umile. Voto 6 +
Le Azzurre: ok le pagelle sono per la Nazionale maschile, ma l’impresa delle ragazze allenate da Di Giandomenico è di quelle che fanno storia e che, almeno in parte, ci restituiscono il sorriso anche nelle giornate più cupe. Impossibile sorvolare su una vittoria del genere. Dopo la prima volta dell’Under 20 in terra gallese, venerdì sera a Colwyn Bay (bravissimi Azzurrini), ci hanno pensato Sara Barattin e compagne ad espugnare il Principality Stadium, tempio dei Dragoni, come nessuna squadra italiana aveva fatto prima. Amore senza limiti e applausi a scena aperta pr le nostre eroine. Voto 10 e lode
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Foto @SixNations