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Foto Monica Dallavalle
Foto Monica Dallavalle

Arriva finalmente la risposta di Parma. Dopo che la Federazione ha messo formalmente in vendita la franchigia Zebre lo scorso novembre, la città, che da 12 anni ospita il rugby internazionale di URC, ha avuto una prima reazione. Lo ha fatto attraverso le parole raccolte dall'imprenditore Egidio Amoretti, attuale main sponsor delle Zebre, in una intervista al quotidiano locale Gazzetta di Parma, e del parmigiano Luigi Capitani, tornato da qualche mese presidente del Collegio dei revisori della FIR dopo il cambio di presidenza

Il presidente federale Andrea Duodo affiderà la franchigia a privati in grado di presentare un progetto e risorse solidi, nel particolare viene richiesta una garanzia economica non inferiore a 4,8 milioni di Euro all'anno per sei anni. L'ultimatum per le manifestazioni di interesse è alle ore 12.00 del 15 gennaio 2025. Al momento l'ipotesi più accreditata è quella arrivata dal Petrarca Padova e dal suo ex presidente Alessandro Banzato, imprenditore responsabile di Acciaierie Venete, da Reggio Emilia e dal patron del Valorugby Enrico Grassi, amministratore di Elettric 80, la seconda in ordine temporale. Infine la probabile proposta da parte di una cordata parmigiana capeggiata da Amoretti sembra ora la terza alternativa al trasloco della Franchigia di URC verso Padova. 

Una cordata del nostro territorio, ma che si può più correttamente definire emiliana e oltre (dal momento che comprenderebbe anche zone non in regione ma rugbisticamente vicine), è al lavoro, scrive la Gazzetta di Parma «con un progetto quasi pronto a parte qualche dettaglio», per mantenere qui la franchigia ovale che gioca al Lanfranchi dal 2012. 

La tribuna del Lanfranchi durante l'ultimo derby di URC Zebre - Benetton

Dopo l'intervento del sindaco Michele Guerra arriva anche una lunga intervista alla Gazzetta di Parma 

Il parmigiano Luigi Capitani, presidente del Collegio dei revisori della Fir, dopo aver ricoperto lo stesso ruolo dal 2004 al 2016, commenta: «oltre alla solidità progettuale venga fatta anche una valutazione geo-politica. E' un bene per il movimento rugbistico italiano concentrare tutta l'attività di alto livello, nel caso di uno spostamento a Padova, in Veneto?» si domanda Capitani. 

«E' importante che il territorio riesca a dare vita a una proposta solida dal punto di vista economico e progettuale in modo che la Federazione possa avere delle opzioni alternative. Gli aspetti economici ovviamente sono importanti ma esistono altri aspetti di natura più ampia che riguardano lo sviluppo futuro del rugby nel nostro Paese. In questo senso, spero che una di queste opzioni sia costituita da Parma».

Egidio Amoretti e la sua azienda, attuale sponsor di maglia delle Zebre, sta coordinando gli investitori interessati a questo progetto.

«Arriveremo a quanto chiede la Fir - spiega - in maniera organica con un investimento importante. Ma bisogna andare per gradi. Non avrebbe senso e sarebbe anche strategicamente controproducente che il budget già dal luglio 2025 fosse, sommata la cifra federale a quella messa a disposizione dei privati, di 9 milioni e 600mila euro. Noi vogliamo arrivarci senza seguire diktat o vagheggiare un “cavaliere bianco” che arrivi e butti dentro un sacco di soldi. Non funziona perché, in genere dietro si lascia il deserto. Serve, invece, un progetto: 9-10 milioni di budget in tre stagioni, investendo oculatamente le risorse in più su staff, giocatori e infrastruttura».

Il 15 gennaio, dunque, «presenteremo un progetto organico che leghi le Zebre al territorio e le faccia diventare lo sbocco verso l'alto livello, sfrutti al massimo l'infrastruttura della Cittadella del Rugby per farla diventare un centro di eccellenza a livello sportivo e porti i giocatori italiani a crescere, migliorarsi e ad avere condizioni economiche tali da rimanere qui e non cercare fortuna altrove. È un progetto ambizioso da realizzare in tre anni che prevede che i soldi ci siano subito ma che vengano spesi man mano che servono. I soldi infatti non sono il problema - conclude Amoretti -, semmai lo è mettere assieme le squadre per migliorare il rugby del territorio e avere una gestione corretta della Cittadella del Rugby che deve funzionare h24».

In caso di permanenza a Parma il budget verrà fortemente ridotto

La FIR in questo 2024 ha un passivo di dieci milioni di euro e, quindi, nel 2025 deve iniziare un'opera di risanamento che riguardi anche un capitolo di spesa importante come quello delle Zebre. Proprio il Presidente Duodo aveva analizzato i costi eccessivi della Franchigia che, nel caso dovesse rimanere a Parma, vedrà il suo budget per forza di cose ridotto. 

A due settimane dall'ultimatum federale arriva così un primo segnale da parte di un territorio di Parma che in questi 12 anni, sia per attaccamento alla squadra a livello di investimenti da parte di aziende sponsor, e sia a livello di pubblico presente allo stadio, aveva risposto con il contagocce.