Francia-Italia: Le gradite sorprese di Saint Denis
E’ stata una partita piacevole, divertente, di quelle che non si vedevano da un po' di tempo. L’Italia ieri ha Parigi ha giocato un bel rugby, ci ha provato e ha messo in seria difficoltà in più situazioni la nuova Francia di Noves. Meritavamo la vittoria? Forse si. Se fosse entrato il drop di Parisse all’80esimo ora il capitano dell’Italia sarebbe innalzato a Re di Francia… Così non è stato e nemmeno c’è stato un linciaggio mediatico su quell’ultima scelta: Con tutti i trequarti che c’erano in campo doveva provare il drop proprio Parisse?
Resta comunque la buona prestazione che i 23 azzurri e soprattutto i 6 esordienti hanno mostrato, ripartiamo da qui per le prossime. Domenica a Roma l’Inghilterra dovrà darsi da fare.
Le gradite sorprese di Saint Denis:
Campagnaro: voto 9. É tornato dall’Inghilterra con due mani nuove di zecca (trapianto?). Le gambe e la cattiveria sono le sue. Se mantiene questo stato di forma e il fisico lo assiste potrò diventare il punto di riferimento in attacco della linea arretrata.
Canna: voto 8. Un’apertura che non manda dentro (tutti) i calci, o è Larkhan o... Però il ragazzo ci sa fare. Annusa come pochi la linea del vantaggio, dà del tu a linee di corsa solo apparentemente estemporanee e inusuali, e quando si trova nelle vicinanze di un intervallo, lo individua e lo sfrutta come sanno fare solo quelli veri. Si è formato nel campionato di Eccellenza, ha avuto ottimi maestri. Se la scelta è fra lui, Allan e Haimona... Canna tutta la vita!
Minto: voto 8. In molti abbiamo accompagnato il suo inserimento nel XV di partenza come una delle tante notizie di ordinaria amministrazione da inserire a commento delle scelte operate dal Ct. “Minto? Fuori forma, in fase calante, lontano dai picchi del suo primo ingresso nell’alto livello internazionale, fisicamente non all’altezza”. Ci ha smentito, ha disputato una gara di sostanza e costrutto, alternando interventi risolutivi in fase difensiva a sostegni puntuali ed efficaci in giro per il campo. In attesa di conferma e felici di esserci sbagliati
La tenuta fisica dell’Italia: voto 10. abituati come siamo (da circa 16 anni) a veder sfumare ogni velleità di ben figurare per mancanza di carburante negli ultimi 20 minuti, fa piacere rilevare che, a Parigi, l’Italia è stata in partita fino allo sciagurato tentativo di drop di Parisse a tempo scaduto. A proposito, giusto per sapere: voglia di provare a entrare definitivamente nei libri di storia o sesquipedale puttanata figlia di un calo improvviso di lucidità e di concentrazione?
Giorgio Sbrocco per Rugbymeet
Foto Pino Fama