Le statistiche di Benetton e Zebre in Challenge Cup
I numeri parlano chiaro, questa Challenge Cup ci ha dato due squadre molto diverse rispetto al passato. E per quanto le bestemmie potranno scappare a noi tifosi, dal momento che un intercetto ci ha negato la qualificazione della prima squadra italiana ai Quarti di un campionato europeo, dobbiamo raccogliere ciò che c'è di buono. Perchè mai come in questa stagione la Benetton, e in misura inferiore le Zebre, stanno mostrando quanto di buono l'Italia ovale stia facendo nel rugby.
Partiamo dalle stelle del rugby italiano di quest'annata. Il Benetton ha raccolto ben 4 vittorie, totalizzato 20 punti che non sono stati sufficienti al passaggio del turno (e pensare che allo Stade Français, l'anno scorso, ne bastarono 17). 23 mete segnate, 12 subite (la scorsa stagione soltanto 9 mete messe a segno in 6 partite giocate). Un totale di 171 punti messi a segno e 106 subiti (diff +65), superiore addirittura ai 157 punti messi a segno dal Treviso della Challenge Cup 2000-2001, quando la Benetton totalizzò 5 vittorie nella fase a gironi (e anche a loro il format del torneo negò la qualificazione ai quarti ai Leoni).
E poi ci sono alcuni numeri individuali che vanno menzionati: Sebastian Negri protagonista di una stagione immensa, con 64 placcaggi e 54 palloni giocati alla mano; Federico Ruzza ha consentito 4 turnover mentre Mony Ioane ha battuto 20 difensori e ha totalizzato 8 break. In totale la squadra ha messo a segno 712 placcaggi, ha guadagnato 2395 metri e ha totalizzato 32 break.
Le Zebre hanno chiuso il torneo con 3 vittorie, 21 mete messe a segno e un totale di 153 punti (risultato superiore a quello delle tre stagioni precedenti), 18 mete e 142 punti subiti (diff +11): per la prima volta due squadre italiane chiudono una competizione europea con una differenza punti in attivo. Una crescita costante della macchina offensiva delle Zebre, che hanno raddoppiato il numero di mete marcate rispetto alla Challenge Cup 2014-15 (10 segnate e 18 subite).
Ottime le performance dei singoli, con Paula Balekana principale ball carrier della squadra (413 metri guadagnati, 11 break e 25 difensori battuti). Carlo Canna un regista fenomenale con 5 assist, 4 mete segnate, 4 turnover e 59 punti (che ne fanno, almeno per ora, il top point scorer dell'evento). George Biagi placcatore inossidabile con 52 tackle, con lui David Sisi resta un giocatore inossidabile (383 minuti giocati).
Qualcosa si è mosso potremmo dire; il percorso è ancora lungo ma tutto ciò ci fa ben sperare per il futuro... e per un Sei Nazioni ricco di sorprese.
Foto Alfio Guarise
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