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Puntata numero 3 di Allrugby Podcast speciale 6 Nazioni. Le due mete degli Azzurri a Twickenham hanno rilanciato qualche speranza di crescita per il futuro? Ne abbiamo parlato con Andrea Lo Cicero e Umberto Casellato.

LO CICERO: «In qualche maniera io ho visto luce anche contro la Francia [...] abbiamo delle buone individualità ma noto quando c'è la predisposizione di fare un progetto di gioco risultiamo incapaci perché evidentemente c'è qualcosa che non funziona nella comunicazione tra staff e giocatori».

«Non abbiamo una variazione di calci [...] diamo il pallone, lo spazio e la tranquillità di poter contrattaccare. Se tu calci dentro i 22 e non porti pressione gli avversari possono fare qualsiasi cosa di sfavorevole per noi. L'Inghilterra dopo la meta subita ci ha messo pressione calciando, perché noi non lo facciamo?»

 

CASELLATO: «Con l'Inghilterra ci sono stati di segnali di gioco, ci sono state cose positive, bisogna sicuramente valutare la forza dell'Inghilterra in questo torneo. Il proseguo del torneo ci dirà se sono state cose più per merito dell'Italia o per demerito dell'Inghilterra»

«Attitudine a giocare, obiettivamente ci sono delle cose che a livello tecnico tattico sono inusuali. Il gioco al piede che passa solo dal numero dieci, il box kick, il 28 metri come lo chiamano gli anglosassoni, del numero 9 non viene praticamente mai usato per portare pressione».

 

 

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