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Una partita in cui non ti fai male è una partita sprecata." (Walter Spanghero)

Monumento della palla ovale francese, Walter Spanghero è stato un avanti versatile, che poteva giocare invariabilmente seconda linea, Numero 8 o flanker, sia sul lato aperto che sul chiuso. Walter era di origini friulane, un vero gigante, con mani simili a badili, spalle larghe, la testa come un Moai dell’Isola di Pasqua e un cuore da guerriero, dotato di una forza erculea che ha fatto di lui uno dei più potenti giocatori ad avere vestito la maglia della nazionale con il Galletto. Grazie ai suoi placcaggi efficaci e devastanti, il ragazzo ha levato molte volte le castagne dal fuoco ai propri compagni.

Spanghero, però, era anche un giocatore abile con la palla in mano, molto mobile e dotato di un notevole senso del gioco, anche se quello che lo ha reso una leggenda, che ha fatto dire al grande Colin Meads di trovarsi di fronte ad un duro, è stato il suo essere insensibile al dolore, una dote che gli è valsa il soprannome homme de fer, l’uomo di ferro.

Walter Spanghero è nato 21 dicembre 1943 a Payra-sur-l'Hers, comune nel dipartimento dell’Aude, in Occitania. Suo padre, Dante Ferrucio Spanghero, era emigrato nel 1930 dal paese friulano di Voltois, presso Tricesimo, per sfuggire al fascismo e alla fame, ed era approdato in Francia per lavorare come muratore. La scabbia e la polvere del cemento, però, lo hanno reso presto non idoneo alla professione e lui è tornato in Italia. Nel 1936, dopo aver lasciato di nuovo la sua terra per raggiungere Montreal, cittadina francese anch’essa nell'Aude, Dante si è trasferito a Bram, nella regione della Linguadoca-Rossiglione, dove ha avviato un’azienda agricola. Un giorno, durante una festa di emigrati italiani a Carcassonne, l’uomo ha conosciuto Romea Zanatta, originaria di Zoppola, in provincia di Pordenone, che ha sposato nel 1938 a Mirepoix dando vita ad una grande famiglia di sei figli maschi e due femmine.

Dante Ferrucio Spanghero ha giocato a rugby nel club locale di Bram, l’AS Bram XV, ed era quasi logico che i sei figli maschi, tutti giganti attorno al 1,90 metri e con più di 100 chili addosso, seguissero le sue orme. I fratelli Spanghero, Walter, Claude, Laurent, Jean-Marie, Guy e Gilbert, hanno giocato senza eccezione ad alto livello. I primi due sono approdati entrambi alla nazionale francese, giocando assieme in sette occasioni.

A causa delle sue radici contadine, Walter è sempre stato innamorato della terra. All'età di 12 anni mungeva le mucche alle cinque del mattino prima di partire per la scuola e faceva lo stesso in serata. Quando era uno studente al St. Joseph di Limoux, a 13 anni, un insegnante ha cercato di colpirlo con un calcio. Lui lo ha evitato e l'insegnante è andato a schiantare la caviglia contro una panchina. La scuola ha convocato suo padre, il quale, morto di vergogna, lo ha messo davanti ad una scelta: "se non hai voglia di studiare vieni con me a lavorare nei campi.". È così che il ragazzo è diventato un bracciante.

Walter ha iniziato tardi con il Rugby, a 17 anni, con la maglia dell’AS Bram XV e poi, nel 1961, si è trasferito al RC Narbonne, con il quale avrebbe trascorso i successivi 14 anni.

Nel 1964 gli Orange et Noir sono arrivati a disputare la semifinale del campionato francese, perdendola 3 a 8 contro i futuri campioni del Section Paloise.

Lo stesso anno a giugno, dopo un match di selezione per la nazionale francese, Spanghero è stato convocato da Jean Prat (proprio quell’anno diventato il primo capo allenatore dei blu) per intraprendere il tour in Sudafrica al posto del terza linea centro del Tolosa Jean Fabre, che si era infortunato al naso.

Walter ha iniziato giocando in modo brillante le gare minori contro Griqualand West e Western Province. In quest’ultima, il ragazzo di Payra-sur-l'Hers è stato schierato pilone.

Il primo cap di Spanghero è arrivato il 25 luglio 1964, all'età di 20 anni, giocando l’unico test contro gli Springboks al Brink Stadium di Springs, inserito in seconda linea al fianco di Benoit Dauga, un 22enne con cinque presenze alle spalle, iniziando una partnership duratura, anche se non sempre felice. Le circostanze erano tra le più difficili. La pressione sui Coqs era tanta, perché il tour precedente, nel 1958, il primo di una squadra francese in una nazione del Commonwealth nel sud del mondo, era stato un successo per quanto riguarda la serie di test match, con una vittoria e un pareggio. Gli uomini capitanati da Michel Crauste hanno vinto la battaglia col pack, confinando i ‘Boks nel proprio territorio per lunghi periodi, e sono passati in vantaggio grazie ad una meta dell’ala Christian Darrouy trasformata da Pierre Albaladejo, autore anche di un penalty. I sudafricani hanno replicato realizzando anch’essi un piazzato e una meta, ma non sono riusciti a trasformarla e la partita è finita 8 a 6 in favore dei transalpini. Walter, alla fine, è stato valutato Man of the Match.

Tornato in patria, grazie al fatto di essersi fatto conoscere con il rugby, il ventenne di origini friulane è stato assunto come banchiere presso la Caisse du Crédit Agricole di Narbonne.

Il secondo ed il terzo cap del giocatore del Narbonne sono state due vittorie casalinghe in autunno contro le formazioni di Fiji e Romania.

L’anno seguente, invece, Spanghero ha disputato il suo primo Cinque Nazioni, iniziando con la vittoria del 9 gennaio 1965 contro la Scozia a Colombes. Due settimane più tardi è arrivato il pareggio per 3 a 3 contro l’Irlanda al Lansdwone Road, mentre il 27 febbraio l’avanti ha provato per la prima volta l’amarezza della sconfitta nel tempio londinese di Twickenham, dove Les Bleus hanno perso 6 a 9.

L’ultima giornata la Francia ha sconfitto in casa il Galles per 22 a 13, negando ai Dragoni, già sicuri della vittoria nel torneo, il piacere del Grande Slam. Quel giorno Walter ha vinto la battaglia in seconda linea con il leggendario Brian Price.

Il 25 aprile seguente il XV transalpino ha sconfitto 21 a 0 l’Italia capitanata da Antonio di Zitti a Pau, nell’ambito della Coppa delle Nazioni.

Nel 1966 la nazionale allenata da Jean Prat ha intrapreso il medesimo percorso del torneo precedente, iniziando con il pareggio di Murrayfield e le vittorie casalinghe sull’Inghilterra e l’Irlanda. È successo durante quest’ultima gara che, all'inizio del secondo tempo, dopo una carica del seconda linea del Narbonne, il pubblico si è alzato e ha osannato il suo nome.

Il 26 Marzo le nazionali di Galles e Francia si sono scontrate a Cardiff con in palio la vittoria del torneo. I Dragoni hanno vinto 9 a 8 grazie ad una meta di Stuart Watkins, il quale ha intercettato un passaggio sbagliato di Jean Gachassin. La Federazione ha colto l'occasione per escludere dai giochi proprio Gachassin e altri campioni del calibro dei fratelli Guy e André Boniface e del capitano Michel Crauste. Eppure, tra il marzo 1964 e il marzo 1966, la Francia aveva conseguito 11 vittorie, 3 pareggi e solo 2 sconfitte.

A fine stagione Walter ha ricevuto l'Oscar del giornale Midi Olympique quale miglior giocatore del campionato francese.

Nel 1967, a causa di infortunio, Spanghero ha giocato solo due incontri del Cinque Nazioni: la sconfitta interna per 8 a 9 patita dalla Scozia ed il successo conseguito a Twickenham con il risultato di 16 a 12. In mezzo a queste due gare, l’11 febbraio, si è giocato il test match con l’Australia, vinto dagli uomini capitanati da Christian Darrouy per 20 a 14. La Francia ha poi vinto il Cinque Nazioni a cinque anni dall’ultimo trionfo.

In estate, la squadra è partita per un tour in Sudafrica.

È accaduto lì che Walter ha ricevuto in dote il soprannome di “homme de fer” da parte dei sudafricani. L’avanti del Narbonne ha giocato il primo test a Durban, finendo KO durante uno scontro, con la Francia che per la prima volta nella sua storia è stata sconfitta in un test giocato in Sudafrica. Nel secondo match a Bloemfontein Spanghero ha assunto il ruolo di terza ala, ma i francesi hanno sofferto un'altra sconfitta con il punteggio di 3 a 16. Per la terza prova di Johannesburg il ragazzo ha giocato di nuovo nella posizione di flanker, con Les Bleus che finalmente hanno vinto 19 a 14. Nonostante un infortunio patito contro Northern Transvaal, dove ha segnato una meta, Spanghero si è rimesso rapidamente in forze ed è sceso in campo per il test finale con gli Springboks a Città del Capo, dove Prat lo ha schierato terza centro. L'incontro si è concluso 6 a 6 e Walter ha schiacciato ancora l’ovale oltre la linea proibita.

Il 25 novembre i francesi hanno perso 15 a 21 a Colombes contro gli All Blacks di Brian Lochore e Colin Meads. È stata in questa occasione che il leggendario Pinetree ha incrociato le armi con Spanghero definendolo “un duro”.

Il 1968 sulla panchina francese si è seduto Fernand Cazenave, il quale ha guidato i Coqs alla conquistato di un Grande Slam in condizioni incredibili. Sono stati solo quattro i giocatori impiegati in tutte le partite del torneo: Cester, Campaes, Carrère e Walter Spanghero. Dopo le prime due partite gare vinte contro Scozia e Irlanda, infatti, era stato organizzato un match di esibizione a Grenoble poco prima dell'apertura delle Olimpiadi. La nazionale, che aveva avuto il terzo tempo la sera prima, è stata sconfitta da una selezione del Sud-Est guidata dai fratelli Guy e Lilian Camberabero. Questo ha portato grandi cambiamenti in seno ai Bleus, con otto nuovi giocatori chiamati a sostituirne altrettanti, tra cui tutta la prima linea formata da Abadie, Cabanier e Gruarin.

I transalpini hanno comunque trionfato anche nei rimanenti due incontri del torneo e si sono fregiati del primo Grande Slam della loro storia. Epico l’ultimo match all’Arms Park, dove, su un terreno molto difficile, con un tempo orribile, è arrivata la vittoria sul Galles per 14 a 9.

La medesima stagione ha visto il club di Walter Spanghero perdere la semifinale del campionato di Francia per 9 a 14 contro il Tolone, per poi vincere 14 a 6 la finale del Challenge Yves du Manoir contro il Dax.

Poco dopo gli uomini di Cazenave sono partiti alla volta della Nuova Zelanda e dell’Australia per un tour durato un mese e mezzo. Si è cominciato con tre test match contro gli All Blacks, tutti persi con margini ristretti, per finire con la sconfitta per un solo punto, 10 a 11, subita dai Wallabies, incontro in cui Spanghero, ormai stabile con la maglia numero 8 (il suo posto in seconda linea era stato affidato a Elie Cester), ha marcato una meta. Oltre ai test match, la squadra francese ha disputato anche nove incontri non ufficiali vincendone otto.

A novembre, sempre del 1968, la nazionale transalpina ha perso due incontri con gli Springboks: 9 a 12 a Bordeaux e 11 a 16 nella capitale. L’anno si è chiuso con la sconfitta a Bucarest contro la Romania.

Per la prima partita del Cinque Nazioni 1969 contro la Scozia, l’infortunio di Jean Salu nel corridoio che conduce al campo ha richiesto un riaggiustamento del pack, costringendo Benoît Dauga a passare dalla seconda linea alla terza (al suo posto è stato inserito Michel Lasserre) e Spanghero da Numero 8 a flanker assieme al capitano Christian Carrere. Gli Highlanders hanno espugnato Parigi vincendo 6 a 3. Dopo un’altra sconfitta a Dublino, Walter Spanghero è stato escluso dal XV per la successiva sfida con l’Inghilterra, ma, a causa di una ulteriore battuta d’arresto, e con il rischio whitewash alle porte, l’atleta del Narbonne è stato richiamato per l’ultimo match casalingo contro il Galles, nazionale che arrivava da due vittorie in altrettante partite. Walter è stato anche nominato capitano per la prima volta, grazie al sostegno del Presidente della Repubblica Francese Georges Pompidou. Nel team, oltre a lui, si erano stabiliti altri quattro giocatori del Narbonne: Jo Maso, Gérard Sutra, Gérard Viard e René Bénésis. Il nuovo skipper ha condotto la sua squadra a un pareggio per 8 a 8 contro un XV che alla fine ha vinto il torneo senza perdere, ma che, a causa proprio di questo risultato, ha mancato il Grande Slam. Invitato a prendere il comando della nazionale, Spanghero ha accettato il ruolo chiedendo pieni poteri, che gli sono stati concessi. Tuttavia, l’allenatore Guy Basquet manovrava per levarglieli. Il rapporto tra questi due personaggi forti non è mai stato facile

Dopo un infortunio al ginocchio, Walter ha subito pure la frattura di una mano e questo gli ha impedito di disputare la partita del 14 dicembre 1969 contro la Romania. Anche se tornato in forma, il ragazzo di origini friulane non è stato utilizzato durante il Cinque Nazioni del 1970. Consapevole della tensione che si era creata tra Spanghero e Benoît Dauga, Guy Basquet ha deciso che non poteva accogliere entrambi e ha scelto il secondo.

Spanghero è tornato ad indossare la maglia blu nel mese di novembre dello stesso anno a Bucarest, quando la Francia ha vinto contro la Romania con il punteggio di 14 a 34.

I selezionatori, che desideravano privilegiare la touche nella sfida con la Scozia al primo incontro del Cinque Nazioni 1971, hanno preferito inserire Jean-Pierre Bastiat al posto di Spanghero per la posizione di seconda linea, scelta confermata anche nella successiva partita contro l'Irlanda. Dopo il pareggio di Dublino, però, gli stessi selezionatori hanno attuato ulteriori cambiamenti per il match contro l'Inghilterra a Twickenham, accoppiando in seconda linea i fratelli Walter e Claude Spanghero, con quest’ultimo che ha ottenuto proprio in tale occasione il suo esordio. L’incontro si è concluso con un altro pareggio 14 a 14 ed i fratelli Spanghero sono stati ancora associati nel match finale contro il Galles, squadra che vincendo a Parigi ha ottenuto il sesto Grande Slam della sua storia.

A giugno la Francia ha intrapreso un tour in Sudafrica, dove la coppia di fratelli non è stata rinnovata: Claude ha mantenuto la sua posizione in seconda linea assieme a Alain Esteve, ma Walter è stato schierato in terza. I francesi, anche se dominanti in touche a Bloemfontein, hanno perso con il punteggio di 9 a 22. Infortunatosi durante una partita infrasettimanale, Walter è stato costretto a rinunciare al test match di Durban, conclusosi con il pareggio 8 a 8.

Assente durante le due prove con i Wallabies a novembre e poi contro la Romania, Spanghero è stato di nuovo dimenticato durante le prime due partite del Cinque Nazioni 1972. Nella terza sfida, che la squadra francese ha giocato allo Stade Olympique Yves-du-Manoir di Colombes il 26 febbraio1972, contro l’Inghilterra, l’homme de fer è stato schierato Numero 8 e nominato capitano. Les Bleus, che annoveravano anche Claude Spanghero in seconda linea, si sono imposti con il punteggio di 37 a 12 e l’atleta del Narbonne ha marcato la sua quinta meta internazionale. Questa è stata una delle sconfitte più pesanti che la Francia ha inflitto al XV della Rosa.

Rimasto nuovamente infortunato, Walter ha dovuto rinunciare a scendere in campo per l'ultima partita a Cardiff, e non è un caso che il solo successo dei francesi in quel torneo è arrivato l’unica volta in cui lui era in campo

Spanghero è tornato tra i ranghi il 29 aprile al Lansdowne Road contro l’Irlanda, per una gara amichevole servita ad aiutare la Federazione irlandese privata di due partite del Cinque Nazioni (quelle con Galles e Scozia) a causa del conflitto in Irlanda del nord.

In estate, durante il tour in Australia, Walter ha giocato da capitano entrambe le prove con i Wallabies, sfociati in un pareggio 14 a 14 a Sydney, quindi nella vittoria per 16 a 15 a Brisbane, dove il ragazzo ha fatto registrare una delle tre mete transalpine. Oltre a questi, la squadra ha affrontato altre sette partite non ufficiali, terminando il tour da imbattuta.

A novembre la Francia si è imposta in Romania con il punteggio di 15 a 6.

Come accaduto nel 1966, anche al termine di questa stagione Spanghero è stato eletto miglior giocatore del campionato e ha ricevuto l'Oscar di Midi Olympique.

Con Jean Desclaux nuovo allenatore, la nazionale francese ha iniziato il 1973 vincendo 16 a 13 sulla Scozia al Parc des Princes, gara d’apertura del Cinque Nazioni. Il XV col Galletto ha poi ospitato gli All Blacks, sempre a Parigi, il 10 febbraio 1973, imponendosi con il punteggio di 13 a 6. Questa è stata la prima e unica sconfitta di Ian Kirkpatrick e compagni nei cinque test match del tour e la seconda vittoria francese contro i neozelandesi dopo quella del 1954.

A seguito di tale vittoria, la corazzata francese ha perso a Twickenham per 6 a 14 e poi ha battuto il Galles a Parigi con il punteggio di 12 a 3.

Il 14 aprile, a Dublino, la squadra di Desclaux ha perso 4 a 6 con l’Irlanda e, caso unico nella storia del torneo, le cinque contendenti si sono classificate tutte a pari merito (allora non veniva conteggiata la differenza punti, altrimenti sarebbe risultato vincente il Galles). Quella con il XV del Trifoglio è stata l'ultima partita di Walter per la propria nazionale.

In totale Walter Spanghero ha disputato 51 partite con Les Bleus, undici da capitano, e per sei volte ha schiacciato l’ovale oltre la linea bianca.

Spanghero ha proseguito comunque la sua avventura a livello di club.

Eliminato agli ottavi di finale del campionato 1973 da parte del Tarbes, con il punteggio di 11 a 12, nel maggio dello stesso anno il Narbonne si è imposto per 13 a 6 sull'AS Béziers nella finale del Challenge Yves du Manoir.

Inizialmente sospeso per due partite per "violazione dei suoi doveri capitano" durante gli incidenti accaduti nella sfida tra Dax e Narbonne, Walter Spanghero, in un'intervista con il quotidiano regionale Midi Libre del 10 gennaio del 1974, ha espresso la sua insoddisfazione per l'arbitro, il delegato sportivo e i capi della FFR. Un comitato direttivo si è riunito e alla fine lo ha sospeso fino al 31 marzo. Ai primi di marzo, però, la pena è stata accompagnata da una sospensione.

Walter Spanghero è riuscito a giocare la sua unica finale del campionato francese il 12 maggio 1974, quando il Naronne ha affrontato al Parc des Princes il Béziers. Gli arancio-neri, che avevano nel loro pacchetto di mischia i tre fratelli Walter, Claude e Jean-Marie Spanghero, hanno segnato due mete con André Belzons e François Sangalli e calciato tra i pali due penalties grazie a Jean-Michel Benacloï. Con il Narbonne avanti 14 a 10, Les Biterrois si sono portati ad un solo punto, 13 a 14, per poi realizzare un drop all’ultimo minuto con Henri Cabrol, che ha permesso loro di vincere 16 a 14.

La settimana seguente Walter Spanghero si è rifatto vincendo per la seconda volta consecutiva la finale del Challenge Yves du Manoir, battendo il CA Brive con il punteggio di 19 a 10.

Nel 1975, dopo 14 anni trascorsi al Parc des Sports et de l'Amitié, dieci dei quali da capitano, Walter si accasato allo Stade Toulousain. Il Narbonne si era opposto alla sua partenza, così l’Homme de fer non ha potuto giocare nel nuovo club sino al 4 gennaio 1976, quando ha affrontato in casa il Béziers, formando una formidabile terza linea assieme a Jean-Pierre Rives e Jean-Claude Skrela. Per la cronaca, il Tolosa ha perso 6 a 18.

Il 29 febbraio 1976 Walter Spanghero ha giocato contro il Narbonne e tre dei suoi fratelli, nel secondo turno del Challenge Yves du Manoir, perdendo 15 a 25.

Nella stagione 1976-77 il Toulouse ha raggiunto gli ottavi di finale del campionato francese contro il Nizza, piegandosi 16 a 17 dopo i tempi supplementari. A quel punto, Walter Spanghero ha appeso definitivamente le scarpette al chiodo.

Una volta ritiratosi, Spanghero ha avviato un'attività di noleggio auto. Il ragazzo è riuscito alla fine a creare una delle più grandi aziende locali, con 800 veicoli e 40 dipendenti distribuiti in sei filiali, di cui quattro a Tolosa.

Nel 1993 a Walter Spanghero è stato assegnato il Premio Alain Danet, dall'Accademia dello sport, con la motivazione che la sua carriera ha raggiunto un alto livello internazionale e un notevole successo professionale.

Due anni più tardi Spanghero è stato incaricato dalla Federazione francese di rugby di lavorare sulle condizioni economiche dei giocatori. Egli ha esortato il presidente Bernard Lapasset a dividere i finanziamenti in tre parti: una per i giocatori, la seconda per i club e la terza per le accademie di formazione. Quando ha visto che una modifica al progetto era stata fatta in sua assenza, l’ex avanti della nazionale ha lasciato l’incarico.

Nel 1999, durante la Coppa del Mondo, Walter è stato il consulente del quotidiano l’Humanité.

Due anni dopo Spanghero è stato eletto consigliere comunale della città di Tolosa, in qualità di responsabile della sicurezza. Si è dimesso nel 2004.

 

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