Le Zebre Rugby resistono, congelata la proposta del Petrarca
Resistono le Zebre Rugby, sicuramente per un altro anno, molto probabilmente per altri due, poi ci sarà da rivalutare l’operato. La proposta fatta dal Petrarca Padova e dal suo presidente Alessandro Banzato ancora nell’era Gavazzi rimane nei cassetti di Fir nonostante stagioni davvero difficili per le Zebre.
“Non abbiamo, per il momento, necessità di cercare un nuovo partner per la franchigia federale di URC. Nessuna chiusura però alla proposta fatta dal Petrarca Padova e dal suo presidente Alessandro Banzato. Se e quando si manifesterà la necessità di cercare un nuovo partner potranno partecipare al bando pubblico di ammissione che verrà emesso” ha commentato il Presidente Fir Marzio Innocenti.
Il Petrarca guidato dal suo presidente Banzato (presidente di Acciaierie Venete ndr) e dal direttore generale Vittorio Munari, può garantire alla Federazione le stesse condizioni di Benetton: 5 milioni circa di euro l'anno a fronte di un pari contributo federale. Una budget complessivo di 10 milioni che le Zebre non raggiungono e difficilmente raggiungeranno.
La Fir ha deciso però di mantenere la licenza alla sua franchigia federale che nelle ultime settimane ha evidenziato quattro aspetti essenziali per il proseguo dell’attività in quel della Cittadella del Rugby di Parma. “Se ci riusciremo bene, se fallirà ne riparleremo cercando un nuovo partner” prosegue Innocenti dal Gazzettino.
Situazione economica sotto controllo: in opera un netto risparmio del budget con importanti tagli ai giocatori. In aumento le entrate da sponsor. Debito con Fir dimezzato.
Progetto tecnico rinnovato basato sui giovani: ingaggiati 30 giovani di interesse nazionale ai quali si aggiungeranno una decina di stranieri. Accademia Under 20 di appoggio.
Collaborazione con Benetton: scambio giocatori e condivisione programmi.
Rinnovato management: si proseguirà con Michele Dalai, Franco Tonni e Fabio Roselli alla guida tecnica.
Far crescere i giovani di interesse nazionale in un contesto professionale e di alto livello come la URC, queste le intenzioni di Fir e delle Zebre. Il mercato della franchigia federale sta confermando questa intnzione e sembra voglia far passare i risultati sportivi in secondo piano. Si prospetta quindi una stagione dove il risultato conterà ancora meno degli altri anni.
Ma quindi ora il Petrarca come si muoverà?
“Alla riunione dei club di Top 10 a Bologna - conclude Innocenti dal Gazzettino - ho detto a Banzato che può impegnarsi a far crescere il campionato fino a quando il rugby italiano non avrà più bisogno delle franchigie per essere competitivo a livello internazionale. Una strada, modello campionato francese o inglese, in cui credo”.
Foto Martina Sofo