Offese razziste a Curry, nessuna punizione a Mbonambi
World Rugby ha chiuso in caso, ma la federazione inglese non ci sta
Mbongi Mbonambi non ha offeso in maniera razzista Tom Curry. O meglio, non ci sono prove per dimostrarlo. Perciò sabato può giocare la finale mondiale Sudafrica-Nuova Zelanda. Il tallonatore degli Springboks, accusato dal terza linea inglese di frasi razziste nei suoi confronti durante la semifinale (white cunt, stronzo bianco) non è stato punito da World Rugby, che aveva aperto un'inchiesta sul caso.
WORLD RUGBY - «Tutte le accuse di discriminazione sono prese sul serio da World Rugby e giustificano un'inchiesta profonda - scrive la federazione mondiale - Dopo aver studiato tutte le prove disponibili, comprese le immagini del match, le registrazioni audio e le testimonianze delle due squadre, si è giudicato che non ci fossero prove sufficienti allo stato attuale per prendere dei provvedimenti. Di conseguenza, il caso è considerato chiuso a meno che non vengano scoperte nuove prove».
GLI INGLESI - Il ct dell'Inghilterra Steve Borthwick commentando la decisione, riporta il sito della bbc, ha detto che «la federazione inglese è profondamente dispiaciuta per la mancata punizione a Mbonambi e la mancata convocazione di una panel disciplinare indipendente al quale Curry potesse rivolgersi». Curry a seguito della sua denuncia ha subito pesanti offese sui social definite «inaccettabili» dal capitano Owen Farrell. Su queste la federazione inglese e quella mondiale hanno espresso solidarietà e preoccupazione.