x

x

Se in Italia si sta tanto parlando del cambiamento che ha portato Conor O’Shea sul sistema del rugby italiano, cambiamenti che riguardano la Nazionale maggiore, il coaching e i rapporti con i club - con risultati più o meno buoni chiaro -; in Inghilterra, la patria del Rugby, il CT Eddie Jones ha ammesso di essere impotente riguardo alla trasformazione del sistema inglese, un sistema in cui i club mantengono il pieno controllo sui giocatori.

“A differenza dell'emisfero australe, dove le province (inteso come squadre di Super Rugby ndr) lavorano in piena sintonia con le federazioni e con l'interesse della nazionale in primis, il gioco ha un sistema diverso rispetto a quello nell'emisfero settentrionale. In Europa molti club hanno il controllo sui loro giocatori e, a volte, nascono conflitti tra club e federazioni” ha dichiarato Eddie Jones a Press Association Sport.

“Non sono Alessandro Magno - afferma EJ - non sono qui per rivoluzionare un intero sistema. E’ però importante lavorare per migliorare l'interno del sistema che oggi abbiamo in Inghilterra.”

“Questa struttura è stata stabilita per decenni e ti aspetti che un piccolo australiano abbia la capacità di cambiare tutto in tre anni?”.

“Non posso controllare questa cosa ma sono felice di lavorare con ciò che abbiamo.”

Jones ha ammesso di avere poca influenza nel consigliare i club sulle tattiche da usare durante la stagione. “Possiamo discutere su quale posizione deve giocare un giocatore, ma gli allenatori vengono pagati per vincere con i loro club.”

“Non è il mio lavoro influenzare il modo in cui si gioca in Premiership. Non è come nelle squadre di Super Rugby di Nuova Zelanda, Australia o Sudafrica dove le province hanno una responsabilità nei confronti della squadra nazionale.”

 

Foto Alfio Guarise