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Sulle colonne del Gazzettino di oggi a firma di Ivan Malfatto viene riportata la dura lettera dell’ex capo degli arbitri Gianpaolo Celon al suo successore Maurizio Vancini.

«Su dove ci porterà questa nuova strutturazione della categoria arbitrale, che potrei chiamare destrutturazione, non mi esprimo, lo faranno i risultati” le parole di Celon.

Malfatto, dopo aver ricordato l’allarme lanciato sulla perduta autonomia degli arbitri che dipendono direttamente dalla FIR, il caso Falzone che ha arbitrato solo due match di Eccellenza a un anno dal giudizio di innocenza, parla di ombre sulla gestione degli arbitri italiani.

La critica di Celon arriva con una lettera rivolta al suo successore Vancini in merito ai temi da lui toccati sulla rivista “All Rugby”. Parla di numeri, 1091 arbitri gestiti al 30 giugno 2013 con la gestione Celon e 1053 al 31 dicembre 2015 con la gestione Vancini, confutando la cifra di 1200 asserita dal suo successore. Parla di meriti, come quello di aver portato Marius Mitrea in Champions Cup asserendo che il merito è di Giulio De Santis dal momento che Mitrea ha esordito nell’ottobre 2013, ma lancia l’allarme sul fatto che ci sia solo un italiano sui 16 arbitri del Pro12, dal momento che Vivarini è stato praticamente tagliato.

Insomma secondo Celon non è vero quanto afferma Vancini, cioè che siamo messi meglio di scozzesi e al pari di gallesi grazie alla ricostruzione dei rapporti internazionali “A meno che tu non ti riferisca alla tua personale posizioni di citing” e Malfatto aggiunge, ruolo per il quale è andato al Mondiale.

Si cita anche una corposa relazione tecnica sullo stato del settore inviata al Presidente Fir Gavazzi che non ha avuto risposta.

Insomma siamo entrati nel vero e proprio clima elettorale con schermaglie e attacchi su tutti i fronti, chi avrà ragione? Chi vincerà? Ma soprattutto serviranno a migliorare lo stato del rugby italiano?

 

Foto Elena Barbini