Matteo Minozzi: “Sapevo che mi avrebbero testato”
L’Italrugby è partita oggi per Dublino, la capitale irlandese ospiterà gli azzurri in preparazione della seconda giornata del NatWest 6 Nazioni 2018, sabato gli azzurri sfideranno l’Irlanda all’Aviva Stadium di Dublino alle ore 15.15 (diretta DMAX dalle 14.30 - canale 52). Clicca qui per i 26 convocati.
Federugby ha intervistato Edoardo Gori e Matteo Minozzi. due dei protagonisti dell’ultima sfida dell’Olimpico. l’Italia è stata battuta dai campioni dell’Inghilterra 15-46, 19 i punti subiti negli ultimi 12 minuti.
“Abbiamo dimostrato di poter essere una squadra difficile da affrontare – ha esordito Edoardo “Ugo” Gori, subentrato nel secondo tempo contro l’Inghilterra al posto di Marcello Violi - . Siamo stati in partita per gran parte del match. Non ci accontentiamo, è chiaro: ci sono cose positive ma dobbiamo tenere ben chiare in testa gli aspetti negativi della partita. A partire dal risultato: vogliamo essere sempre più competitivi e per farlo dobbiamo migliorarci.”
L’estremo debuttante nel 6 Nazioni Matteo Minozzi: “Da quando mi hanno comunicato che avrei giocato titolare non stavo più nella pelle. Non vedevo l’ora di scendere in campo. Inizialmente avevo un po’ di timore che non ha rovinato nulla e mi sono goduto il momento”.
“Sapevo che mi avrebbero “testato” sul gioco al piede e sulle palle alte. Credo di essermi fatto trovare pronto. Ho provato a contrattaccare quando potevo facendo il gioco che prediligo mantenendo sempre alta la concentrazione. La squadra a differenza di novembre ha mostrato una grande volontà di attaccare e tutti avevamo la sensazione di poter realizzare mete in ogni azione offensive. Quello che dobbiamo cercare di fare è limitare al minimo i nostri errori”.
Si torna a parlare della competitività e del maggior bacino da cui scegliere i giocatori, in particolare della rivalità tra Minozzi e Padovani, entrambi estremi delle Zebre: “La competizione interna? Fa bene a tutti – conclude Minozzi - . Il ritorno di Padovani alle Zebre non ha cambiato la mia preparazione o il mio modo di fare. Edoardo è una bella persona oltre che un gran giocatore. Sapere di confrontarsi con giocatori di valore per guadagnarsi una maglia da titolare non fa altro che aumentare il livello tecnico della squadra”.
Foto Alfio Guarise
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