Rugby Super Lega: il futuro dell’alto livello italiano
Tra le novità esposte nel piano elettorale del neo presidente Fir Marzio Innocenti vi è un radicale cambiamento del massimo campionato domestico di rugby.
Se Alfredo Gavazzi aveva provato ad aumentare il numero delle squadre partecipanti al massimo campionato portandolo a 12 (un Top12 durato solo una stagione e tornato subito a 10 a causa della scomparsa di Medicei e Rugby San Donà ndr) l’idea di Innocenti va in tutt’altra direzione.
L’attuale presidente federale ha anticipato la volontà di creare una “Super Lega” che vada a coinvolgere le migliori squadre italiane che rispettino pre-determinati parametri Finanziari, Tecnici e Strutturali.
Un campionato chiuso alle squadre con le caratteristiche adatte per aumentare il livello tecnico del campionato e l’interesse mediatico che andrà a generare.
In Scozia da un paio di stagioni si è passati al “Super 6”, l’equivalente del nostro Top 10, mentre in Italia si spera ad un minimo di 6 squadre partecipanti. L’ideale sarebbe 8.
La Super Lega sarà un Torneo chiuso senza retrocessione ma aperto ai club con i requisiti necessari per entrare a farne parte un volta che verranno “riaperte le iscrizioni”, ad esempio ogni tre o quattro anni.
Con il progetto potrebbe partire dalla prossima stagione, immaginiamoci le grandi Rovigo, Petrarca e Calvisano sicuramente in pole position assieme a squadre ben strutturate come Verona pronte a presentare domanda.
Non solo i club potranno accedervi, la proposta è aperta a eventuali franchigie: immaginiamoci una franchigia della Sardegna che vada a raccogliere le energie di tutti i club sardi come Alghero e Capoterra, oppure a una franchigia milanese con ASR Milano, Cus Milano e Amatori Union ad unire le forze.
Foto Massimiliano Sandri
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