Matteo Minozzi: “sono cresciuto molto in questo Sei Nazioni”
Al termine del match Italia - Scozia, ultimo appuntamento del Sei Nazioni 2018 per la formazione italiana, ecco i commenti a caldo di Matteo Minozzi, Tommaso Castello, Dean Budd e Marcello Violi.
“Sono felice della buona reazione della squadra”, racconta il “diavolo” padovano Minozzi, “Oggi avremmo meritato di vincere, peccato che in certe occasioni ci sia sfuggita di mano la partita. Sono cresciuto molto in questo Sei Nazioni e sono contento di aver finalizzato una meta anche contro la Scozia per il bene di tutta la squadra, ma resto deluso della sconfitta.
Il bilancio di questo Sei Nazioni non è molto positivo, considerando che abbiamo subìto cinque sconfitte; penso, però, che a differenza dei test-match giocati a Novembre, la squadra si sia fatta valere e abbia mostrato i progressi ottenuti in questo percorso”.
“La partita è stata persa nella gestione dei punti chiave della partita”, afferma amareggiato Castello, “Abbiamo avuto 72’ di vantaggio italiano e abbiamo perso per un calcio. La squadra ha giocato un’ottima partita, ma credo ci sia mancata l’esperienza di vivere risultati come quello di oggi: ultimamente abbiamo sempre perso, anche con risultati ampi e non abbiamo mai potuto giocarci la vittoria. Siamo consapevoli di aver affrontato una squadra al 5° posto nel ranking mondiale: da una parte c’è grande soddisfazione per ciò che abbiamo fatto, dall’altra tanta amarezza per il finale.
Abbiamo preparato questa partita come una finale perché volevamo fare bella figura davanti a tutti i nostri tifosi. Dal punto di vista attitudinale è stata preparata meglio delle altre partite, ci siamo concentrati sull’aggressività e sulla difesa, che oggi è stata ottima.
Bisogna considerare, però, che il Sei Nazioni è un torneo molto lungo e le squadre hanno poco tempo per apprendere i meccanismi giusti: noi ci abbiamo impiegato diverso tempo, ma oggi in campo si sono visti i frutti del lavoro di queste ultime settimane.”
“Come ho lavorato?”, continua Tommaso Castello, “Credo di aver fatto un buon lavoro in questa partita. Peccato che contro il Galles sono dovuto uscire dopo soli 4’ per un infortunio alla testa, in più avevo problemi ad un ginocchio. Per oggi sono riuscito a recuperare, ma non ero al 100% delle mie potenzialità. In ogni modo sono felice di aver dato un contributo alla mia squadra.”
“Jake Polledri?”, conclude il centro delle Zebre, “Un ottimo innesto da considerare anche nei prossimi match.”
“Sono contento di come abbiamo giocato in questi 80’”, racconta Dean Budd, “Abbiamo sfruttato tutte le possibilità avute di ottenere punti, in modo da mettere sotto pressione la Scozia. Purtroppo, dopo 72’, le cose non sono andate come speravamo… Forse un calo di concentrazione. Ciò che è certo è che, rispetto al debutto contro l’Inghilterra, abbiamo fatto un gran passo avanti e stiamo lavorando bene per continuare a migliorarci. E’ difficile essere positivi appena dopo una sconfitta, ma sono contento di come sta andando avanti questo progetto.
Oggi le touche sono andate bene e credo di aver contribuito positivamente alla buona riuscita della partita. Dovrò, però, lavorare sul mio fitness: negli ultimi 20’ non mi sentivo al pieno delle mie capacità.”
“A caldo è difficile dare un’opinione sulla partita”, ammette Marcello Violi, “La Scozia è una squadra più forte di noi ed è abituata a gestire 80’ di partite molto tirate, come lo è stata quella di oggi. Noi, purtroppo, durante il Sei Nazioni non abbiamo avuto partite giocate come questa. Il gruppo è molto giovane, escludendo Parisse, Zanni e Ghiraldini che già hanno più esperienza.
Ci sono stati miglioramenti dal debutto: in alcune partite, però, non abbiamo seguito sempre il piano di gioco, mentre oggi siamo stati abbastanza precisi. Se nelle scorse partite avessimo lavorato come oggi, non dico che per certo avremmo vinto, ma sicuramente i risultati sarebbero stati più positivi. Il modo in cui stiamo lavorando ci porterà lontano ed il futuro del rugby italiano sarà positivo.
Per quanto riguarda il mio rendimento personale… Beh, non mi piace parlare di me, per questo esistono gli allenatori che hanno il compito di giudicare il lavoro di ognuno di noi”.
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Foto Francesca Pone