E’ cominciata una nuova era per l’Italia? Carlo Orlandi dice la sua
E’ cominciata una nuova era per l’Italia? Ci risponde il responsabile tecnico della Nazionale Emergenti Carlo Orlandi, il piacentino rilascia una lunga intervista alla Libertà dove parla della vittoria con il Sud Africa, della nuova gestione di Conor O’Shea e del prossimo Sei Nazioni. Carlo Orlandi è sia allenatore della mischia della Under 20 che Head Coach della Nazionale Emergenti. Analizzando le sfide passate con il Sud Africa vediamo che l’Italia aveva raccolto 12 sconfitte nei 12 test match precedenti per lo più con uno scarto medio di 40 punti.
“E’ stata una vittoria di prestigio con l'Italia che ha dimostrato di possedere non solo una grande qualità difensiva, ma anche un'ottima gestione della palla. Pure sul piano fisico non siamo stati secondi ai nostri avversari, e tutto ciò ha contribuito per una perfetta applicazione delle disposizioni tattiche impartite da O’Shea”
Quello affrontato a Firenze non era un Sudafrica al top della condizione.
“Credo che sia importante sottolineare come l'Italia sia riuscita a vincere il confronto con i giocatori avversari in campo in quel momento, e non con il Sudafrica inteso come una delle super potenze del rugby mondiale. Anche nel passato ci è capitato di affrontare una "super potenza" in difficoltà, ricordo ad esempio l'Inghilterra in un Sei Nazioni di qualche anno fa, sotto la neve a Roma. Eppure non riuscimmo a vincere, pur andandoci molto vicino. Stavolta, invece, è andata diversamente, più per meriti nostri che per i demeriti dei nostri avversari”.
Che differenza c’è tra la vecchia gestione con Brunel e quella nuova con O’Shea?
“Ai tempi, trascorsi solo sei mesi al fianco di Jacques Brunell (ct francese dell'Italia dal 2011 al 2016) ed in effetti ricordo che l'ambiente non era dei migliori. Ora il clima sembra più tranquillo, rilassato, ma soprattutto con O'Shea si pensa a cosa dobbiamo fare per vincere e non a cosa dobbiamo fare per evitare di perdere.”
A proposito del futuro dell’Italia:
“Penso che nel prossimo Sei Nazioni l'Italia sarà in grado di raccogliere nuovi consensi; oltretutto giocheremo tre partite in casa e questo ci può aiutare. Ma l'aiuto più importante i giocatori lo dovranno trovare in se stessi, e su questo siamo tutti molto fiduciosi”. Conclude Carlo Orlandi dalle pagine della Libertà.
Foto Pino Fama